La scommessa della Salesiana sulla questione ambientale

Avviato un piano di efficientamento energetico per riduzione dei consumi e utilizzo di fonti rinnovabili. Il rettore don Bozzolo: «È una grande sfida educativa»

L’Università Pontificia Salesiana compie un primo passo concreto verso la riduzione dei consumi e la produzione di energia da fonti rinnovabili, sulla scia degli appelli di Papa Francesco. Lo scorso 22 novembre il campus universitario ha infatti avviato ufficialmente un piano di efficientamento energetico destinato ad avere un grande impatto a livello ambientale. In sostanza, l’ateneo si impegnerà a installare – grazie alla società Global Power Service, alla quale è stato affidato il progetto – un sistema di pannelli fotovoltaici per la produzione di energia pulita e sostituirà le attuali 6 centrali termiche con apparecchiature più innovative ed efficienti che garantiranno una riduzione del 20% dei consumi. Il tutto prevede anche l’adozione di una politica energetica finalizzata allo standard internazionale ISO 50001.

«La questione ambientale costituisce un’emergenza sociale e una grande sfida educativa – ha commentato il rettore don Andrea Bozzolo durante la presentazione del piano -. I giovani sono molto sensibili al tema ambientale e l’Università Salesiana, che già fa parte della rete delle università sostenibili, vuole camminare con loro per tradurre nei fatti il desiderio di un nuovo rapporto con la creazione, attraverso cui Dio ci parla di sé».  Da qui la scelta di aderire alla piattaforma di iniziative Laudato Si’ voluta da Francesco, mettendo in atto un’azione efficace per rispondere al “grido della Terra e dei poveri”.

«La crisi climatica è strettamente legata alla povertà, alle carestie e alle malattie che sono la causa principale delle migrazioni», ha sottolineato don Joshtrom Isaac Kureethadam, coordinatore del settore Ecologia e Creato del dicastero per il Servizio dello sviluppo umano integrale e docente della facoltà di Filosofia, ricordando tuttavia come «un cambiamento sia sempre possibile». A dimostrarlo è l’Università del quartiere Nuovo Salario che, con il nuovo progetto, risparmierà all’ambiente 230 tonnellate di emissioni di Co2 all’anno, pari a ben 580 nuovi alberi piantati. Accanto a questa iniziativa, ha riferito l’amministratore del campus don Renzo Barduca, «la comunità accademica si impegna nella riduzione dell’uso della plastica, nella dematerializzazione della documentazione cartacea e nell’installazione di postazioni di ricarica dei veicoli elettrici». Progetti che prevedono necessariamente una conversione dei comportamenti e degli stili di vita, perché, come ha ricordato Federica Gasbarro, giovane attivista per il clima e delegata italiana alla Cop26, «l’ambiente non appartiene a nessuno, se non a ciascuno di noi».

9 dicembre 2021