Il premier Draghi: «I sindaci, al centro della stagione che abbiamo davanti»

L’intervento del premier alla 38ª assemblea Anci: dal Pnrr quasi 50 miliardi di euro per Comuni e Città metropolitane. «Un’occasione di sviluppo»

Un ringraziamento, «del governo e mio personale», per il lavoro svolto nei mesi difficili della pandemia. Quindi la rassicurazione: «Sarete al centro della stagione che abbiamo davanti: una straordinaria occasione di riforme e investimenti, grazie al Piano nazionale di ripresa e resilienza. Il successo del Piano è nelle vostre mani, come anche nelle nostre». L’intervento del premier Mario Draghi alla 38ª assemblea Anci (Associazione nazionale Comuni italiani), ieri, 11 novembre, è partito da qui: dalla sottolineatura che nella fase di rilancio del Paese «c’è bisogno di cooperazione tra tutti i livelli dell’amministrazione, nella fase di pianificazione degli investimenti e in quella di attuazione. Questo sforzo deve coinvolgere tutti: Comuni, Regioni, ministeri».

Nelle parole del presidente del Consiglio, l’omaggio all’impegno degli amministratori locali. «Da sempre in prima linea – ha detto -, lo siete stati anche durante la pandemia. Avete applicato le restrizioni con rigore e incoraggiato i cittadini a resistere e perseverare nei momenti più difficili. Avete aiutato tanti che avevano perso il lavoro o sospeso le proprie attività. E che si sono trovati ad affrontare la povertà, molti per la prima volta». Insomma, «avete tenuto unite le vostre comunità con determinazione e con coraggio, anche quando la crisi sanitaria ha reso più difficile e oneroso erogare i servizi ai cittadini. Avete agito con l’operosità, il pragmatismo e il senso civico che vi distinguono, quanto la fascia tricolore», ancora le parole di Draghi. Oggi, ha continuato, «si apre una nuova fase per l’Italia e per i suoi quasi 8mila Comuni. Un’occasione di sviluppo, progettazione, idee, che dobbiamo essere pronti a cogliere per i nostri cittadini e per le generazioni future».

Il punto di partenza è la legge di bilancio, con 1,4 miliardi fino al 2029 per la messa in sicurezza di ponti e viadotti e un aumento di 2,7 miliardi per i fondi per la manutenzione delle scuole, fino al 2036. Ancora, ha riferito il premier, nella «destiniamo 2 miliardi di euro fino al 2030 per consentire alle Province e alle Città metropolitane di svolgere le loro funzioni fondamentali. Aiutiamo i piccoli Comuni in particolare difficoltà economica. Istituiamo un apposito Fondo per sostenere e valorizzare i territori montani con una dotazione di 200 milioni di euro all’anno». Comuni e Città metropolitane «dovranno amministrare quasi 50 miliardi di euro come soggetti attuatori del Pnrr», ha aggiunto Draghi, ribadendo che «dalla transizione digitale a quella ecologica; dagli investimenti nella cultura all’edilizia pubblica; dagli asili nido al sostegno agli anziani più vulnerabili; il futuro dell’Italia vi vede oggi protagonisti».

Il presidente del Consiglio ha parlato di una «opportunità storica», che deve essere colta «anche dai centri più piccoli». Il governo, ha spiegato, «ha semplificato le procedure di affidamento dei contratti pubblici per aumentare la rapidità e l’efficacia di intervento. Accorciamo i tempi di realizzazione anche coniugando, quando possibile, la fase progettuale con quella esecutiva. Mettiamo a disposizione delle amministrazioni vari strumenti: dall’assistenza tecnica sul territorio alla possibilità di reclutare personale». Inoltre, «almeno mille esperti aiuteranno gli enti territoriali ad attuare il Piano», ha assicurato Draghi, precisando che «verranno distribuiti nelle varie aree del Paese, per semplificare i processi e rafforzare la capacità progettuale delle amministrazioni».  Trasformare questi progetti in opportunità di crescita e sviluppo è un compito che «tocca a tutti noi, insieme», la considerazione del presidente del Consiglio, secondo cui i sindaci rappresentano «l’unità dell’Italia, nella sua magnifica diversità. Un legame che resiste al passare del tempo, grazie alla vostra credibilità di amministratori abili e capaci». Dei primi cittadini d’Italia il premier ha elogiato la «passione disinteressata» e la «capacità di tradurre in obiettivi concreti una visione ideale. Di queste qualità – di voi sindaci – oggi più che mai non possiamo fare a meno».

12 novembre 2021