1.500 studenti a rischio dispersione raggiunti dai volontari di Save the Children

Rilanciato il programma nazionale: migliaia di ragazzi tra i 9 e 16 anni saranno affiancati nello studio, a distanza, da più di 2.700 studenti universitari e non solo

Sono già più di 1.500 gli studenti tra i 9 e i 16 anni che, in 16 regioni d’Italia – grazie alla segnalazione di 100 scuole e decine di associazioni attive sul territorio – nel secondo semestre del 2020-2021 sono stati raggiunti dal programma di Save the Children “Volontari per l’educazione”. In concreto, 950 volontari – per lo più studenti di decine di università in tutta Italia – si sono messi al loro fianco, supportandoli a distanza nello studio, in modo individuale o per piccoli gruppi, rispondendo alle esigenze specifiche di recupero.

Si tratta di un’iniziativa lanciata nel dicembre scorso dall’organizzazione, in collaborazione con la Conferenza dei rettori delle università italiane (Crui) e con la Rete delle università per lo sviluppo sostenibile (Rus), rilanciata oggi, 9 novembre, al Politecnico di Milano. Coinvolti a oggi più di 2.700 volontari, in prevalenza donne (84%), provenienti da 43 diverse università italiane e scuole di alta formazione, che, dopo una formazione specifica e con il supporto di diversi educatori, partecipano al programma, seguendo settimanalmente i piccoli loro affidati, in modo individuale o per gruppi, con cadenza settimanale o bi-settimanale. Le materie comprese nei programmi di sostegno sono quelle umanistiche, le materie cosiddette “Stem”, l’italiano di secondo livello e le lingue straniere.

Tra i 1.500 studenti beneficiari che, anche grazie a questo programma, hanno saputo compiere significativi progressi nella loro preparazione, il 47% era di origine straniera, in leggera maggioranza di sesso maschile (58%), con una distribuzione prevalente nella scuola secondaria di primo grado (68%), seguita dalla scuola primaria (29%) e, in piccolissima parte, dalla secondaria di secondo grado (3%). Numeri che hanno spinto al rilancio del programma, che conta già più di 300 nuove richieste relative a studenti beneficiari. L’obiettivo: raggiungere nei prossimi due anni scolastici (2021-22 e 2022-23) migliaia di bambine, bambini e adolescenti a rischio dispersione, per supportarli nel rafforzamento delle loro competenze di base e nella motivazione allo studio, grazie ad una platea sempre più ampia di università coinvolte e di studenti universitari volontari che scelgono di fare questa esperienza.

«Stiamo costruendo insieme una vera e propria community di giovani volontari che credono fortemente nel valore dell’educazione e vogliono essere al fianco dei bambini e adolescenti più colpiti dall’emergenza Covid-19 – commenta Daniela Fatarella, direttrice generale di Save the Children Italia -. Questo programma straordinario ci consente di raggiungerli in modo capillare e specifico rispetto ai loro reali bisogni, contribuendo a scongiurare il rischio più grave che è quello dell’abbandono, ma riattivando anche in loro un rapporto di fiducia positivo nelle proprie capacità e nel proprio futuro. È un’esperienza di formazione e motivazione che si sta rivelando molto positiva anche per i volontari stessi – aggiunge -, come testimoniano le impressioni che abbiamo raccolto dopo i primi mesi di attività». In base alle impressioni raccolte al termine della prima fase del programma, infatti, 3 volontari su 4 ritengono molto positiva l’esperienza fatta e il 95% la consiglierebbe ad un amico/a. Per la stragrande maggioranza di loro questa esperienza ha migliorato le loro capacità personali di comunicare in modo efficace (88%), quelle di ascolto attivo (84%) e di problem solving (85%).

Con l’obiettivo di sviluppare ulteriormente la collaborazione, Save the Children e Crui hanno siglato oggi un protocollo di intesa per promuovere la diffusione della cultura scientifica, tecnologica e degli Obiettivi di sviluppo sostenibile sul territorio. «Per le università con le quali abbiamo collaborato e che ci auguriamo si possano moltiplicare nei prossimi mesi, il programma Volontari per l’educazione rappresenta un’opportunità concreata di realizzare la “terza missione”, dove gli studenti possono essere veri protagonisti del cambiamento rispondendo a un bisogno primario dei bambini e degli adolescenti più vulnerabili – sottolinea Raffaela Milano, direttrice Programmi Italia-Europa di Save the Children -. Dobbiamo mettere in circolo le risorse migliori e disponibili da subito per contrastare tempestivamente la crescita dell’abbandono scolastico causata dalla pandemia. L’entusiasmo e la motivazione di migliaia di studenti universitari che aderiscono a questo programma sono la migliore risposta a questa sfida fondamentale, e ci auguriamo di poter sviluppare la collaborazione con la Crui su altri fronti altrettanto importanti per il futuro dei bambini e delle comunità».

Fra le quattro università premiate questa mattina al Politecnico di Milano per aver contribuito maggiormente con i loro studenti al successo del programma fino ad ora c’è anche l’Università Roma Tre, insieme a Università degli Studi Statale di Milano, Università degli Studi del Salento (Lecce) e Università degli Studi L’Orientale di Napoli. Tutti gli studenti universitari posso candidarsi per far parte della community ed impegnarsi come volontari nel progetto consultando la pagina dedicata sul sito di Save the Children, che è anche a disposizione di insegnanti, genitori, alunni o studenti per segnalare le richieste di accesso al programma di accompagnamento allo studio in base ai bisogni specifici.

9 novembre 2021