Inaugurato al Gemelli il centro “Art4ART”

Il nuovo Day Hospital di Radioterapia avanzata offrirà ai pazienti un’immersione nell’arte e nella natura, per accoglierli durante i trattamenti

«Respirare un po’ di bellezza anche dentro le mura di un ospedale». Il ministro della Cultura Dario Franceschini ha raccontato così l’idea alla base di Art4ART, il nuovo Day Hospital  di radioterapia avanzata inaugurato ieri pomeriggio, 27 ottobre, al Policlinico universitario Agostino Gemelli Irccs – in collaborazione con l’associazione Attilio Romanini -, per offrire ai pazienti una salutare immersione nell’arte e nella natura e coccolarli durante i trattamenti. La strategia è quella di rivestire di bellezza, in tutte le sue declinazioni, i trattamenti oncologici di ultima generazione, come l’Advanced Radiation Therapy (ART). Forti dei tanti studi che, in vari campi della medicina, dimostrano come l’arte e la bellezza abbiano di per sé un potere curativo.

Ecco allora la sala della chemioterapia trasformata in un’esperienza immersiva sulle Alpi o su una spiaggia tropicale; opere d’arte e grandi affreschi che “cancellano” le pareti e i corridoi dell’ospedale per accogliere il paziente in un ambiente rilassante e pieno di bellezza. E ancora, grandi schermi ad alta definizione, nella sala d’accoglienza Odeon, che con le loro immagini trasportano il paziente verso un altrove rasserenante. Le note di un pianoforte o di un’orchestra sinfonica si insinuano preziose negli interstizi dell’attesa o nei tempi di somministrazione delle cure, accarezzando l’anima dei pazienti. Anche le poltrone del Day Hospital sono contrassegnate dal nome e dal colore di un fiore, non più dalla freddezza di un numero. E in un posto del genere non poteva mancare la natura, quella vera, disposta lungo una serie di serre verticali, che offrono al paziente l’esperienza rilassante del verde. «Sono tanti “semi di bellezza” che daranno al paziente la possibilità di ricaricare il suo spirito e di trovare nuove energie per affrontare il suo percorso di cura», afferma Vincenzo Valentini, direttore di Gemelli ART (Advanced Radiation Therapy) e vicedirettore scientifico della Fondazione Policlinico Gemelli. A ogni paziente poi, aggiunge, verranno regalati all’inizio della terapia dei semi. «Noi sappiamo quanto durerà il trattamento e con Confagricoltura abbiamo selezionato semi di piante che fioriranno dopo 2, 4 o 6 mesi, un tempo pari  alla durata della terapia – prosegue il professore -. Il messaggio che vogliamo dare con questo gesto è che l’inverno esiste. Ma dopo c’è sempre una primavera. È l’augurio di una nuova vita quello che vogliamo offrire ai nostri pazienti, dopo questa parentesi che hanno percorso insieme a noi».

Si tratta, nelle parole di Valentini, di «un esempio di “welfare culturale”, un modello integrato di promozione del benessere e della salute, attraverso le arti visive, performative e il patrimonio culturale». Un’esperienza «unica al mondo», che ha l’obiettivo di «ingaggiare la sfera emotiva dei pazienti, che sono spesso provati dallo stress e dalla preoccupazione della malattia, per raggiungere il miglior risultato di cura». Anche il direttore generale della Fondazione Gemelli Marco Elefanti parla di un «esempio eccellente di umanizzazione di cure ad altissimo contenuto tecnologico», con l’obiettivo di «rendere i trattamenti più a misura d’uomo, perseguendo sempre l’eccellenza delle cure». Il cuore del progetto infatti è una piattaforma digitale che, attraverso sofisticate tecnologie informatiche e multimediali, consente di personalizzare l’ambiente dove il paziente riceve le sue cure. Fruibile sia in ospedale che a casa, questo progetto ha tre caratteristiche principali. La prima è la connessione: il paziente può rimanere in collegamento con il personale sanitario, con i volontari e, volendo, con altri pazienti. La seconda è l’intrattenimento: il paziente, attraverso uno schermo o un tablet può trascorrere le ore di permanenza in ospedale per le terapie guardando un film, assistendo a un concerto o visitando virtualmente un luogo d’arte o una mostra. Potrà anche “partecipare” a una lezione nel laboratorio di un artista o “viaggiare” verso luoghi naturali di straordinaria bellezza. L’ultima caratteristica infine è la ricerca: grazie agli algoritmi di intelligenza artificiale dei quali è dotata la piattaforma digitale, sarà possibile mettere in relazione i dati clinici del paziente con le esperienze artistiche o i contenuti digitali da lui prediletti, per verificare se l’esposizione immersiva all’arte e all’intrattenimento possano avere delle ricadute misurabili sugli outcome del trattamento. In particolare, spiegano dal Gemelli, nel breve termine verranno studiate tolleranza alle terapie e compliance del paziente, mentre a lungo termine si valuterà l’impatto sul controllo della malattia e sulla sopravvivenza.

«Particolarmente lodevole», per l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’Amato, il fatto che «iniziative di questo genere vengano prese anche in un momento ancora così drammaticamente caratterizzato dall’ansia e dall’incertezza. Oggi – ha detto intervenendo all’inaugurazione – il Gemelli inaugura una nuova frontiera, che coniuga la scienza medica con l’arte». Anche grazie alle tantissime donazioni ricevute, come quella, ad esempio, dei Musei Vaticani, riferisce Valentini, che «ci hanno messo a disposizione immagini ad alta risoluzione di cento capolavori delle loro collezioni, oltre ai tour virtuali della Cappella Sistina e delle Stanze di Raffaello». Ambasciatrice di Art4ART in Italia e nel mondo sarà Lavinia Biagiotti Cigna, presidente e Ceo di Biagiotti Group, che ha da sempre a cuore il legame tra bellezza e arti del territorio, tra passato presente e futuro.

28 ottobre 2021