Omicidi in Norvegia: la condanna della comunità islamica

Si sarebbe dichiarato convertito all’Islam l’uomo che ha ucciso 5 persone a Kongsberg. Il Centro islamico: «Tra i nostri membri non ci sono scandinavi»

Danese, 37 anni, da anni residente a Konsberg, in Norvegia: è Espen Andersen Brathen, l’uomo che mercoledì 13 ottobre, armato di arco e frecce, ha ucciso 4 uomini e una donna e ferito altre due persone nella cittadina a 80 chilometri da Oslo. Identificato e arrestato, ha riconosciuto la paternità del gesto, che per la polizia è classificato come «omicidio» e non può, al momento essere identificato come “atto terroristico”.

I media locali lo descrivono come uomo violento e protagonista di vicende che lo avevano reso già noto alla Polizia. Brathen, informano, avrebbe dichiarato di essersi convertito all’Islam, anche se Oussama Tlili, presidente del Consiglio di amministrazione del Centro culturale islamico di Kongsberg – l’unica moschea della città, a cui fanno riferimento circa 360 musulmani -, intervistato da un quotidiano locale di ispirazione cristiana, dichiara di non conoscerlo. «Non ci sono tra i nostri membri persone di etnia scandinava», le parole di Tlili, che condanna fermamente il gesto dell’uomo. La moschea intanto è rimasta chiusa: «I musulmani di Kongsberg temono le reazioni dopo i drammatici eventi», vista l’esperienza che «i musulmani e l’Islam diventano rapidamente il fulcro di eventi come questo».

15 ottobre 2021