Don Ciotti: «Il risveglio dei fascismi viene dalla povertà materiale e culturale»

Il sacerdote annuncia l’adesione di Libera alla manifestazione indetta dai sindacati il 16 ottobre a Roma: “Mai più fascismi, per il lavoro e la democrazia”

Ci sarà anche Libera tra le tante associazioni che sabato 16 ottobre scenderanno in piazza, a San Giovanni in Laterano, per dire con forza ancora una volta “Mai più fascismi, per il lavoro e la democrazia”. Un sit-in convocato dalle sigle sindacali, unite, per rispondere pubblicamente alle recenti aggressioni e violenze verificatesi sabato 9 ottobre, in occasione della manifestazione “No Green pass“. Lo ha annunciato il presidente nazionale don Luigi Ciotti, evidenziando che «di fronte a fenomeni che nascono da un vuoto sociale, culturale ed educativo non bastano le leggi né la quasi unanime condanna morale».

Dopo i fatti di Roma, è l’analisi del sacerdote, «ben vengano l’incriminazione dei responsabili e la messa al bando di Forza Nuova, come peraltro previsto dalle leggi Mancino e Scelba”». Per don Ciotti, tuttavia, «il “risveglio” e la diffusione dei fascismi e dei razzismi, al di là del contenuto aberrante di quelle ideologie, viene dalla paura, dall’inquietudine, dalla povertà materiale e culturale. E anche dalla diffusa ansia di far parlare di sé in una società che ha reso tutto esibizione, spettacolo. Una società dove tanti, per non sentirsi anonimi, si costruiscono identità a prescindere antagoniste. C’è un enorme vuoto culturale e politico dietro tutto ciò», aggiunge.

Nelle parole del presidente di Libera, «in un tempo in cui dominano le disuguaglianze e le logiche economiche incombono sulle teste e sulle vite delle persone, hanno gioco facile i discorsi demagogici dei sovranismi e dei populismi. Discorsi che fanno appello alle identità chiuse, ai “muri”, ai confini fortificati e a concetti scientificamente infondati – e causa in passato di tragedie – come quello di razza». Proprio per questo, prosegue, «il “mai più” ai fascismi deve associarsi all’impegno a costruire contesti sociali dove l’inclusione e la condivisione di diritti e doveri non siano solo enunciate ma praticate ed effettivamente garantite. Il fascismo che riemerge – conclude don Ciotti – è il sintomo di una democrazia malata e di una politica che non è più servizio per il bene comune».

14 ottobre 2021