X Incontro mondiale delle famiglie. Obiettivo: partecipazione

Appuntamento dal 22 al 26 giugno a Roma. L'invito a coinvolgere il maggior numero di nuclei di parrocchie e diocesi. Farrell (Laici, famiglia e vita): «Sono il seme che può fecondare il mondo». De Donatis: «Roma continui a vivere la sua vocazione di accoglienza». Il sito e l'hashtag #wmof22

In vista del X Incontro mondiale delle famiglie che si svolgerà a Roma dal 22 al 26 giugno prossimo, l’imperativo è coinvolgere e accompagnare il maggior numero di nuclei familiari delle parrocchie e delle diocesi. Affiancarle tanto dal punto di vista caritativo, attraverso il sostegno di specifiche opere segno, quanto da quello spirituale, approfondendo anche l’esortazione apostolica Amoris Laetitia. Senza tralasciare i social network, moderna porta sul mondo. È quanto emerso nel corso della conferenza stampa di presentazione dell’evento svoltasi oggi, 30 settembre, nella Sala Stampa della Santa Sede durante la quale è stato messo online il nuovo sito dell’evento, romefamily2022.com, e trasmesso il videoclip dell’inno dal titolo “We believe in love”, con testo e musiche composte da monsignor Marco Frisina.

L’incontro mondiale sul tema “L’amore familiare: vocazione e via di santità” avrà una «formula inedita, multicentrica e diffusa», come ha spiegato Papa Francesco nel messaggio del 2 luglio scorso. Roma sarà centro principale e megafono delle famiglie di tutte le diocesi del mondo. Occasione importante per il cardinal Kevin Joseph Farrell, prefetto del dicastero pontificio per i Laici, la famiglia e la vita, che ha parlato di una bella opportunità non solo per gli operatori della pastorale familiare o per le famiglie economicamente agiate che possono raggiungere Roma ma per tutte le famiglie del mondo. Se l’intento è quello «di dare più slancio alla pastorale familiare – ha detto -, le famiglie non possono essere viste solo come un “terreno da irrigare” che riceve discorsi passivamente o iniziative calate dall’alto. Loro sono il seme che può fecondare il mondo, sono gli evangelizzatori che testimoniano in modo reale e credibile la bellezza dell’amore familiare».

Un evento molto atteso, rinviato di un anno a causa della pandemia, la cui preparazione andrà di pari passo con il sostegno ad alcune iniziative della Caritas di Roma a favore delle famiglie in difficoltà anche a causa dell’emergenza sanitaria. Tra i progetti solidali illustrati dal cardinale vicario Angelo De Donatis c’è l’Emporio della Solidarietà Santa Giacinta, situato all’interno della Cittadella della Carità di via Casilina Vecchia: «Un vero e proprio supermercato, dove le famiglie bisognose possono fare la spesa gratuitamente». Il porporato ha anche segnalato la Casa dell’Immacolata, all’Alessandrino, che «accoglie mamme e bambini senza dimora, aiuto e sostentamento, e Casa Wanda, all’interno del Parco di Villa Glori, dove vivono anziani malati di Alzheimer e dove vengono sostenuti anche i loro familiari». A chi gli chiedeva quale aiuto ci si aspetta dalla nuova amministrazione comunale per la preparazione dell’incontro, De Donatis ha rimarcato che l’unico auspicio è che «Roma continui a vivere la sua vocazione di accoglienza e di inclusione anche in tutti gli eventi che saranno organizzati. Qualsiasi persona chiamata ad amministrare la Capitale deve avere a cuore la vocazione universale della città».

A Gabriella Gambino, sottosegretario del dicastero guidato dal cardinale Farrell, il compito di illustrare il programma dell’evento romano. Mercoledì 22 giugno nell’aula Paolo VI si terrà il Festival con le testimonianze delle famiglie, alla presenza di Papa Francesco, che sarà trasmesso in mondo visione. Giovedì 23, venerdì 24 e sabato 25 mattina, sempre in Aula Paolo VI, si svolgerà «il congresso pastorale, che – ha detto Gambino – includerà celebrazioni e adorazione eucaristica, conferenze pastorali e panel per mettere in dialogo esperienze pastorali di tutto il mondo. Vi potranno partecipare all’incirca 2mila delegati invitati direttamente dalle Conferenze episcopali e dai responsabili delle associazioni familiari e dei movimenti ecclesiali internazionali». Il sabato pomeriggio è prevista la Messa in piazza San Pietro, anche questa trasmessa in mondovisione. «La scelta della Messa il sabato pomeriggio è stata fatta per consentire che la domenica le famiglie nel resto del mondo celebrassero con il proprio vescovo», ha concluso Gambino. Il programma si concluderà la domenica mattina con l’Angelus con il Santo Padre in piazza San Pietro.

Chi non potrà raggiungere Roma potrà comunque affidarsi ai social network per seguire l’evento dal proprio tablet o smartphone. Una vera «sfida» per don Walter Insero, direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi di Roma, il quale ha spiegato che si è «optato per un approccio consono alla modalità diffusa e multicentrica. L’obiettivo è di coinvolgere quanti più profili social possibile per condividere con loro l’hashtag #wmof22 e diffondere così i nostri contenuti. Tra questi, oltre ai video che affronteranno i temi delle catechesi, ci saranno alcune interviste alle famiglie romane, testimonianze di famiglie di altri continenti, alcune storie di famiglie sante». L’attore Giovanni Scifoni e la moglie Elisabetta, sposati da 16 anni, con tre figli, sono stati chiamati a rappresentare la diocesi di Roma, ruolo per il quale si sentono «inadeguati» ma per il quale si preparano con la preghiera e hanno colto l’occasione per invitare a sfruttare «l’incontro per riscoprire la preghiera in famiglia e con i figli». Al tempo stesso Giovanni Scifoni ha avvertito che la meditazione in famiglia «è difficilissima e l’immagine dei bambini inginocchiati ai piedi del letto è un’invenzione hollywoodiana». I coniugi hanno anche illustrato l’immagine simbolo dell’evento dipinta da padre Marko Ivan Rupnik, gesuita, artista e teologo. Un’opera dal titolo “Questo mistero è grande”, che ruota attorno al racconto evangelico delle nozze di Cana di Galilea.

30 settembre 2021