Il Papa ai giovani: «Unire gli sforzi, per un’umanità più fraterna»

Il videomessaggio in spagnolo ai partecipanti a Youth4Climate, organizzato dall’Italia in vista della Cop26. «Grazie per i sogni e i progetti di bene che avete»

«Desidero ringraziarvi per i sogni e i progetti di bene che voi avete e per il fatto che vi preoccupate tanto delle relazioni umane quanto della cura dell’ambiente». Papa Francesco ha inviato un videomessaggio, in spagnolo, ai giovani che partecipano a Youth4Climate, la conferenza dei giovani sul clima organizzata dal governo italiano come evento introduttivo alla Pre-Cop26, che si chiude oggi, 30 settembre. I  giovani delegati hanno lavorato suddivisi in 4 gruppi, su giovani che guidano l’ambizione; ripresa sostenibile; impegno degli attori non statali; una società cosciente del clima. Il Papa si è rivolto in particolare ai partecipanti al Seminario dedicato alla promozione di una educazione sostenibile organizzato dall’Italia nel quadro della Copresidenza italo britannica della Cop26. «È una preoccupazione che fa bene a tutti», ha osservato il Papa, secondo cui «questa visione è capace di mettere in crisi il mondo degli adulti, poiché rivela il fatto che non solo siete preparati all’azione ma siete anche disponibili all’ascolto paziente, al dialogo costruttivo e alla comprensione reciproca».

Da Francesco, l’incoraggiamento a «unire gli sforzi mediante un’ampia alleanza educativa per formare generazioni salde nel bene, mature, capaci di superare le frammentazioni e di ricostruire il tessuto delle relazioni di modo che possiamo giungere a una umanità più fraterna. Si dice che siete il futuro, ma in queste cose siete il presente, siete quelli che stanno costruendo oggi, nel presente, il futuro». Va in questa direzione anche il Patto educativo globale, lanciato nel 2019, che «cerca di dare risposte condivise al cambiamento storico che l’umanità sta sperimentando e che la pandemia ha reso ancora più evidente», sottolinea ancora il Papa. Le soluzioni tecniche e politiche «non sono sufficienti – evidenzia – se non sono sostenute dalla responsabilità di ogni membro e da un processo educativo che favorisca un modello culturale di sviluppo e di sostenibilità incentrato sulla fraternità e sull’alleanza tra l’essere umano e l’ambiente. Ci dev’essere armonia tra le persone, uomini e donne, e l’ambiente – il monito -. Non siamo nemici, non siamo indifferenti. Facciamo parte di questa armonia cosmica. Attraverso idee e progetti comuni si potranno trovare soluzioni che superino la povertà energetica e che pongano la cura dei beni comuni al centro delle politiche nazionali e internazionali, favorendo la produzione sostenibile, l’economia circolare, la messa in comune delle tecnologie adeguate. È il momento di prendere decisioni sagge – conclude – affinché si sappiano valorizzare le molte esperienze acquisite negli ultimi anni, al fine di rendere possibile una cultura della cura, una cultura del condividere responsabile».

30 settembre 2021