Dai giovani del Borgo don Bosco una «nuova idea» della Capitale
Presentato ai candidati sindaco alle amministrative di ottobre il "Manifesto delle nuove generazioni". Tra i temi, scuola e lavoro, trasporti, istituzioni, cultura e sport. Il vescovo Ambarus: Se non c’è posto per loro il rischio è che non ci siano neanche prospettive per il futuro»
I giovani rappresentano una fabbrica di idee e di talenti da non sprecare oggi se si vuole investire in un futuro sempre più proficuo. Sono disposti a mettersi in gioco, a dialogare e a proporre nuove iniziative a chi ha il compito di governare. Sognano «una città che punti sui talenti delle giovani generazioni, riponga fiducia in esse e dia l’opportunità anche ai più vulnerabili di mostrare al mondo intero quanto valgono». Oggi, 23 settembre, i ragazzi hanno espresso a gran voce quali siano i loro desideri per una «nuova idea di città» e un futuro che li veda protagonisti, presentando ai candidati sindaco alle prossime elezioni comunali del 3 e 4 ottobre il “Manifesto delle nuove generazioni. Idee per il rilancio e la rigenerazione del tessuto sociale e produttivo della Città di Roma”. L’iniziativa è stata promossa dal Borgo Ragazzi don Bosco dove adulti e giovani, nello spirito salesiano, camminano insieme per rendere i ragazzi «protagonisti della loro formazione e della loro educazione», ha spiegato il direttore don Daniele Merlini.
Quest’estate una settantina di ragazzi hanno convissuto alcuni giorni per mettere su carta la loro volontà di essere ascoltati e di avere mezzi e spazi per capire Roma e quindi favorirne la crescita. Stefano, Filippo, Francesca, Miriam, Francesco, Martina e Alessia hanno letto il documento, suddiviso in sei punti, nel quale chiedono una scuola che guardi al futuro, «al passo coi tempi, che prepari alla vita e ad essere cittadini consapevoli. Soprattutto – scrivono – è necessaria una scuola dove la disuguaglianza nell’accesso a un bene primario come l’istruzione è stata sconfitta». Terminato il percorso di studi inizia il cammino per inserirsi nel mercato del lavoro, chiedono pertanto «attenzione alla transizione dal mondo della scuola a quello del lavoro» e ritengono «necessario rafforzare le misure volte a favorire l’inserimento lavorativo dei giovani e l’autoimprenditorialità», come una «formazione gratuita e accessibile». Ancora, vogliono capire le istituzioni, “abitarle” dal di dentro attraverso «momenti di partecipazione attiva all’amministrazione dei territori». Infine desiderano «politiche che rendano lo sport accessibile e gratuito per tutti, che trasformino i campi sportivi in palestre di vita», vorrebbero «portare l’arte e la conoscenza del bello nelle aree a maggior disagio sociale», una migliore qualità dei mezzi pubblici e maggiore cura del verde.
Desideri, questi, che «tutti siamo chiamati a realizzare», ha rimarcato don Daniele, per il quale la presentazione del “Manifesto” rappresenta «un momento educativo tanto per i giovani che si confrontano e vedono come le istituzioni ecclesiali e civili li ascoltano, nell’ottica di dare risposta ai loro bisogni, quanto per gli adulti, che si fermano ad ascoltare prima di parlare e di agire». I giovani desiderano abitare un posto nella società ed è «molto bello che abbiano deciso di unirsi per dire che non vogliono rinunciarci e abbiano trovato il coraggio di farsi sentire», ha affermato il vescovo ausiliare Benoni Ambarus, il quale ha ricordato che ogni uomo è alla continua ricerca di un posto nella vita, anche nelle relazioni interpersonali. «Dalla società però arrivano messaggi esattamente opposti – ha aggiunto -. Non c’è posto per loro, per il lavoro, per valorizzare i loro talenti, e se continuiamo così non avranno neanche la pensione. Se non c’è posto per loro il rischio che si corre è che non ci siano neanche prospettive per il futuro».
Il candidato sindaco Carlo Calenda, leader di Azione, in caso di vittoria si è impegnato a portare «una biblioteca in ogni quartiere, in modo che le persone possano essere avviate alla lettura e a capire quanto leggere e approfondire rappresenti il modo per affrancarsi nella vita. Compito di un sindaco – ha detto – è dare un’infrastruttura culturale fornendo mezzi intellettuali. È la cultura che porta la libertà». Dal candidato della coalizione di centro destra Enrico Michetti il consiglio di avere sempre a portata di mano «il Vangelo e il testo della Costituzione della Repubblica italiana, perché in quei due documenti i giovani possono trovare le soluzioni quando si sentono soli, sbandati, quando non sanno quale strada prendere». Alle decine di giovani presenti all’incontro l’invito a impegnarsi nel sociale e a dare il meglio nel mondo produttivo. Il “Manifesto” è stato consegnato anche al vice sindaco Pietro Calabrese in rappresentanza del sindaco Virginia Raggi, candidata per il secondo mandato, e a Dario Marcucci, intervenuto in rappresentanza del candidato sindaco Roberto Gualtieri.
23 settembre 2021