Sistemi alimentari, Focsiv: «Al centro diritti e dignità delle persone»

L’occasione illustra la sua posizione, in occasione del pre vertice Onu, a Roma. Un deciso no all’agroindustria. Sì, invece, all’ascolto di contadini e comunità locali

In occasione del pre vertice Onu sui sistemi alimentari che si chiude oggi, 28 luglio, a Roma, la Focsiv interviene esprimendo la sua preoccupazione per il «rischio di affidare la soluzione dei problemi della fame nel mondo agli stessi attori e agli stessi modelli produttivi che si stanno rivelando i maggiori ostacoli alla sua soluzione». E indica alcuni presupposti da cui ripartire: «Il dialogo e l’ascolto dei contadini, dei consumatori, delle comunità locali e dei popoli originari. Al centro vanno posti i diritti e la dignità delle persone».

Focsiv punta l’obiettivo sulla piccola agricoltura su scala familiare e territoriale, che «produce più del 70% del cibo prodotto e consumato al mondo», mentre la presenza del World economic forum di Davos tra gli sponsor principali del Summit pone l’agroindustria al centro dell’evento, e con questa «un modello globalizzato ipertecnico e iperproduttivista, il fallimento del quale e i suoi rischi sono stati riconosciuti in molte occasioni». Quindi, evidenzia le «figure controverse» alle quali è stata affidata la stessa organizzazione del Forum, come quella di Agnes Kalibata, presidente dell’Alleanza per la rivoluzione verde in Africa (Agra) creata dalla Fondazione Rockefeller e dalla Fondazione Bill & Melinda Gates, «da anni fortemente criticata per l’apertura del continente alle colture transgeniche e all’agricoltura intensiva». Il vertice – è stato sottolineato, tra gli altri, da Vandana Shiva – ignora «le enormi asimmetrie di potere e risorse che esistono tra questi attori e gli evidenti conflitti di interesse». Di qui la scelta di disertarlo da parte della maggioranza delle organizzazioni della società civile e dei popoli indigeni, promuovendo invece una mobilitazione globale e iniziative alternative.

«Cambiare rotta»: questa la richiesta che arriva dalla presidente Focsiv Ivana Borsotto. «Negli ultimi anni – afferma -, anche ma non solo per effetto della pandemia, nel mondo sono aumentate le sofferenze per le disuguaglianze, per la povertà e per la fame mentre aumentava lo sfruttamento indiscriminato della natura. Altro che fame zero! Si può parlare di fallimento delle politiche internazionali per la sicurezza alimentare? Possiamo almeno riconoscere che qualcosa non ha funzionato?», domanda.

28 luglio 2021