Il Premio Daphne Caruana Galizia per il giornalismo

Il riconoscimento, con il timbro del Parlamento europeo, intitolato alla professionista maltese assassinata nell’ottobre 2017, aperto a singoli e team

È intitolato a Daphne Caruana Galizia, la giornalista investigativa e blogger maltese assassinata nell’ottobre 2017, il premio per il giornalismo che porta il timbro del Parlamento europeo. L’obiettivo: mettere in evidenza ogni anno «il giornalismo eccezionale che promuove o difende i principi e i valori fondamentali dell’Ue, come la dignità umana, la libertà, la democrazia, l’uguaglianza, lo stato di diritto e i diritti umani».

La partecipazione sarà aperta a singoli giornalisti o a team di professionisti di qualsiasi nazionalità che raccontano approfondimenti «pubblicati o trasmessi da un media con sede in uno dei 27 Stati membri dell’Ue». A scegliere il vincitore sarà una giuria indipendente composta da rappresentanti della stampa e della società civile dei 27 Paesi Ue, nonché da rappresentanti delle principali associazioni giornalistiche europee. Al premiato saranno destinati 20mila euro, dimostrazione del «forte sostegno del Parlamento europeo al giornalismo investigativo e alla protezione dei giornalisti di tutto il mondo», si legge nella nota di presentazione.

Il lancio del premio è in programma domani, 22 giugno, alle 14,  al Club della stampa di Bruxelles e su Zoom, con gli interventi di Matthew Caruana Galizia, uno dei figli di Daphne Caruana, l’eurodeputato David Casa ed Heidi Hautala, vicepresidente del Parlamento europeo. Simultaneamente verrà lanciato il sito web per le iscrizioni. «Il Premio Daphne Caruana Galizia – afferma Hautala – riconoscerà il ruolo fondamentale che ricoprono i giornalisti nel preservare le nostre democrazie e servirà ai cittadini per ricordare l’importanza della libertà di stampa. Questo premio è concepito per sostenere i giornalisti nel lavoro che svolgono, di vitale importanza e spesso pericoloso, e per dimostrare che il Parlamento europeo sostiene i giornalisti d’inchiesta», conclude.

21 giugno 2021