Voci da Aleppo: «Siamo pronti al peggio»

La testimonianza di suor Annie Demerjaan raccolta da Aiuto alla Chiesa che soffre: «La condizione della comunità cristiana è rapidamente peggiorata»

La testimonianza di suor Annie Demerjaan raccolta dalla fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre: «La condizione della comunità cristiana è rapidamente peggiorata»

«Non avevamo mai avuto tanta paura e ormai siamo pronti al peggio. Pregate
per noi». Suor Annie Demerjaan, armeno-cattolica, parla da Aleppo e alla fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre racconta la situazione nella città siriana, che «in migliaia hanno già abbandonato per paura delle violenze». A partire anche moltissimi cristiani che cercano rifugio nella Valle dei Cristiani e nelle regioni costiere. «Molti dei nostri quartieri sono
completamente deserti».

Prima del 2011 Aleppo contava circa 150mila fedeli; nelle ultime settimane la situazione è rapidamente peggiorata. A partire dal 10 aprile scorso, il Venerdì Santo per gli ortodossi, quando il quartiere a maggioranza cristiana di Suleymaniye è stato bombardato dai ribelli. «Da allora i fedeli sono ancora sotto shock – riferisce suor Annie -. Un’intera famiglia è stata spazzata via, mentre altre hanno perso i loro cari. Ancora oggi continuiamo a trovare parti di corpi sotto le macerie». I giorni successivi all’attacco, ricorda la religiosa, «sono stati scanditi dai numerosi funerali. In questi anni ci siamo abituati alle bombe e alla morte, ma chi è sopravvissuto porterà per sempre nell’anima le ferite provocate da tanto dolore».

Molte anche le chiese danneggiate dai combattimenti. In particolare il patriarcato melchita di Damasco ha informato di gravi danni alla cattedrale melchita della Dormizione di Nostra Signora di Aleppo che l’8 maggio scorso ha subito un ennesimo attacco ed ora non può ospitare alcuna celebrazione liturgica.

Grazie al sostegno di Aiuto alla Chiesa che soffre, suor Annie continua a offrire assistenza,
cibo e beni di prima necessità alla popolazione. «Grazie a voi – dichiara alla fondazione – possiamo donare a chi soffre maggiore sicurezza e la consapevolezza di non essere stato
abbandonato». Dall’inizio della crisi siriana nel 2011, Aiuto alla Chiesa che Soffre ha
donato oltre 12milioni di euro per i cristiani di Siria e Iraq. Recentemente la fondazione pontificia ha stanziato un contributo di oltre 2milioni di euro in progetti di assistenza umanitaria, anche a beneficio della popolazione di Aleppo. Ma la solidarietà non passa solo attraverso il denaro. La sede italiana di Aiuto alla Chiesa che soffre infatti ha lanciato anche una campagna straordinaria di raccolta di intenzioni per la celebrazione di Messe di Sante messe per i sacerdoti che hanno scelto di restare in Siria al fianco della popolazione.

18 maggio 2015