Israele: tragedia al Monte Meron. 44 morti e 150 feriti

Incedente durante il pellegrinaggio degli ebrei osservanti. Tra le vittime anche alcuni bambini. Il premier Netanyahu: «Disastro terribile»

Alcune persone scivolate dalle gradinate, trascinandone numerose altre. Tanto è bastato per scatenare una fuga di massa, durante il tradizionale pellegrinaggio al Monte Meron degli ebrei osservanti, nella notte tra 29 e 30 aprile. Il risultato: centinaia di persone sono rimaste schiacciate nel tentativo di mettersi in salvo. Fonti israeliane parlano, finora, di 44 morti e 150 feriti, di cui almeno 20 gravi. Tra le vittime anche alcuni bambini. Ancora in corso le prime indagini.

Sul posto sono arrivate oltre 250 ambulanze e sei elicotteri, per evacuare i feriti. Allestito anche un ospedale da campo. «Stiamo lottando per salvare le vite di decine di feriti e non ci fermeremo finché non avremo portato in salvo l’ultimo sopravvissuto», scrive sui social il Magen David Adom, servizio nazionale di soccorso. Secondo fonti di polizia alla celebrazione stavano partecipando oltre 100mila persone.

«Disastro terribile», lo ha definito il premier israeliano Benjamin Netanyahu. Anche perché si trattava del primo evento post Covid nel Paese: la festività ebraica di Lag Ba’omer, presso la tomba del rabbino Shimon bar Yochai, guida spirituale del secondo secolo, ai piedi del monte Meron, nel nord-est di Israele. Dal cuore dell’Ue intanto è arrivato il messaggio di cordoglio del presidente del Parlamento europeo David Sassoli: «Lascia sgomenti la tragedia con decine di morti e centinaia di feriti tra i pellegrini del Monte Meron, in una comunità che stava orgogliosamente rinascendo dopo il Covid. Le mie più sentite condoglianze al popolo e allo Stato di Israele».

Cordoglio anche dall’Assemblea degli Ordinari cattolici di Terra Santa, che questa mattina, 30 aprile, ha inviato un messaggio al presidente di Israele Reuven Rivlin per i 44 cittadini che hanno perso la vita nella ressa innescata dal crollo delle gradinate allestite per le celebrazioni. Dagli Ordinari cattolici, vicinanza anche alle famiglie delle vittime, insieme alla preghiere per la guarigione die tanti feriti.

30 aprile 2021