Vaccini nel Lazio, al via per gli under 60 con comorbidità

Inaugurati cinque nuovi hub; quello a Valmontone è il più grande della regione, è già boom di richieste. Scatta la zona gialla. Contagi e decessi in calo

Continua senza sosta la lotta al coronavirus in tutto il territorio laziale, dove da questa sera, 26 aprile, a mezzanotte partiranno le prenotazioni delle vaccinazioni per gli under 60 con comorbidità, dunque per tutte quelle persone dai 50 ai 59 anni che presentano patologie o situazioni di compromissione immunologica che possono aumentare il rischio di sviluppare forme severe di Covid-19. Mentre slittano le prenotazioni per i 58-59enni annunciate nei giorni scorsi per questa data.

Già da venerdì scorso la Regione ha registrato un boom di prenotazioni, con oltre 50mila richieste per i nuovi cinque hub. I centri vaccinali sono dislocati a Cinecittà, Porta di Roma e via Majorana, dove viene utilizzato Pfizer, e a Tor Vergata e Valmontone che, inaugurati sabato 24 aprile, somministrano invece il vaccino monodose di Johnson&Johnson. Quello di Valmontone è il più grande “drive-in” vaccinale del Lazio, uno dei più grandi d’Italia con i suoi 20mila metri quadrati e il primo all’interno di un outlet. A pieno regime, infatti, potrà somministrare fino a 3mila dosi al giorno sfruttando, rispetto alla modalità walk-in, una maggiore rapidità nell’afflusso e nel deflusso degli utenti e, più in generale, di tutte le operazioni necessarie. Nato dalla collaborazione tra assessorato alla Salute, Comune di Valmontone, Asl Roma 5 e Valmontone Outlet, l’hub vede l’impiego di 19 medici, 30 infermieri e 16 operatori sanitari che garantiranno un servizio sette giorni su sette gestendo un flusso di 26 automobili in contemporanea. Si stima, infatti, che sul modello già di successo negli Stati Uniti, solo Valmontone riuscirà a coprire oltre 740mila paziente in otto mesi.

Numeri, quelli di Valmontone, che sommati agli altri quattro nuovi centri e ai vari ospedali, daranno un’importante spinta alla campagna anti-Covid. Alla mattina di oggi, 26 aprile, sono oltre 1 milione e 740mila le somministrazioni effettuate, per un totale di quasi 542mila persone vaccinate, ovvero rispettivamente il 25% e l’11% dell’intera popolazione regionale. Scendendo nel dettaglio delle classi di età, ben il 99% degli over 80 ha ricevuto la prima dose e il 77% la seconda. Ancora indietro, invece, gli over 70 e gli over 60 già vaccinati con entrambe le dosi dei vari vaccini finora utilizzati, rispettivamente al 19 e al 14%. Dati che, insieme ai numeri epidemiologici, sono stati commentati ieri dall’assessore alla Sanità della Regione Lazio Alessio D’Amato, nel corso di una video conferenza sulla task-force contro il Covid-19. La zona gialla che inizia oggi, ha affermato l’assessore, «non è un tana libera tutti e bisogna continuare a mantenere massimo rigore nei comportamenti».

Cautela, dunque, e un invito a non strafare con le riaperture per poter quindi continuare con il trend in discesa dei contagi. Ieri, infatti, su oltre 30mila test nel Lazio si sono registrati 1.185 casi positivi mentre i decessi sono stati 19, in diminuzione rispetto ai giorni precedenti, così come i ricoveri e le terapie intensive; i guariti sono stati ben 1.159. «Il rapporto tra positivi e tamponi – ha spiegato D’Amato – è all’8%, ma se consideriamo anche gli antigenici la percentuale è al 3%», in controtendenza con il dato nazionale che è salito al 5,5%. Infine, sempre nel weekend, la novità dell’operazione “Recall”, con i medici di medicina generale che possono ora consultare sui sistemi operativi la lista degli assistiti con la loro situazione vaccinale e lo stato delle prenotazioni. Un metodo che permette di individuare più facilmente chi non è stato ancora vaccinato o non si è prenotato, ottimizzando così l’intera campagna vaccinale.

26 aprile 2021