Famiglie rom sgomberate, in Campidoglio «per ricordare le promesse fatte»

La manifestazione degli abitanti dell’Area F di Castel Romano con l’associazione 21 Luglio: «La promessa dell’amministrazione capitolina realizzata a metà»

«Questa mattina sono partite le nostre operazioni di sgombero dell’Area F del campo rom di Castel Romano – aveva dichiarato il sindaco di Roma Virginia Raggi il 25 marzo scorso – . Abbiamo avviato una collaborazione con tutte le famiglie che hanno sottoscritto il “Patto di Responsabilità Solidale”: si tratta di un sostegno temporaneo nei confronti di coloro che si impegnano a trovare un regolare lavoro, mandare i propri figli a scuola. Per coloro che hanno fragilità, abbiamo avviato il percorso di assistenza così come avviene per chiunque si trovi nelle stesse condizioni». È quanto scrive in una nota l’associazione 21 Luglio che venerdì scorso, 9 aprile, con gli abitanti dell’Area F di Castel Romano ha manifestato in Campidoglio «per ricordare alla prima cittadina le promesse fatte».

«Sei famiglie – spiega l’associazione – sono state effettivamente collocate in co-housing in case popolari che sono parte della “riserva ERP” a disposizione del Comune di Roma per l’emergenza abitativa. Quattro famiglie sono state invece poste all’interno di Covid Hotel. Hanno accettato con fiducia questa sistemazione malgrado la difficoltà. Le famiglie sono state infatti poste in quarantena, pur risultando negative ai test alle quali erano state sottoposte, e smembrate, visto che solo a una persona adulta, insieme ai bambini, è stato consentito l’ingresso. A tre famiglie non è stata offerta alcuna soluzione e sono in attesa di un appuntamento con le assistenti sociali di riferimento per intraprendere il percorso burocratico con la sottoscrizione del “Patto di Solidarietà”. La promessa dell’amministrazione capitolina è pertanto stata realizzata a metà e oggi le famiglie, al grido di “Nessuno resti indietro!”, hanno chiesto di promuovere il percorso di inserimento abitativo che era stato verbalmente garantito».

Le famiglie, da parte loro, hanno sottolineato che «la nostra richiesta non si fonda su pretese arbitrarie ma su impegni assunti da parte dei referenti istituzionali e per questo chiediamo che alle parole seguano i fatti». Il loro appello è stato consegnato alla presidente della Commissione Politiche sociali di Roma Capitale Agnese Catini, presente alla manifestazione. Associazione 21 luglio «si è posta da subito a fianco delle famiglie rom affinché venga garantito il diritto a un alloggio dopo la distruzione dei container dove avevano vissuto per 9 anni». Secondo Carlo Stasolla, «dopo lo sgombero di Camping River, con 300 persone finite per strada, e quello del Foro Italico, che ha visto una ventina di famiglie scappare dalla furia delle ruspe, non vorremmo assistere all’ennesimo flop del Piano rom di  Raggi. Alle famiglie dell’area F è stata fata una promessa, quella di avviare un percorso di inclusione attraverso l’accesso agli alloggi di edilizia residenziale pubblica. Loro hanno concesso fiducia accettando anche di entrare in Covid Hotel pur non comprendendone la ragione. Vigileremo e lotteremo a fianco delle famiglie fino a quando l’impegno assunto da questa amministrazione non si traduca in realtà».

12 aprile 2021