Settimana Santa: Veglia con il battesimo dei catecumeni nella cattedrale di Roma

Dopo lo stop del 2020 a motivo della pandemia, si tornano a celebrare i sacramenti dell'iniziazione nella notte di Pasqua, con il cardinale De Donatis, che presiede anche le celebrazioni del triduo. Le schede per le famiglie preparate dall'Ufficio liturgico

Il cardinale vicario Angelo De Donatis presiede i riti della Settimana Santa nella basilica di San Giovanni in Laterano. Giovedì Santo, 1° aprile, l’appuntamento è alle 18 con la Messa in Coena Domini; il giorno seguente, Venerdì Santo, stesso orario per la celebrazione della Passione del Signore mentre la Veglia di Pasqua è in programma alle 19 di sabato 3 aprile. In apertura del triduo, la mattina del Giovedì Santo, alle 10, concelebra la Messa crismale presieduta dal Papa nella basilica di San Pietro.

In ottemperanza alle misure di contenimento della pandemia di coronavirus, ricordano dalla diocesi, «i fedeli sono invitati a partecipare ai riti della Settimana Santa nella parrocchia di appartenenza o comunque in una chiesa vicina alla propria abitazione. Per quanti per quanti saranno impossibilitati a recarsi fisicamente alle celebrazioni, è consigliabile seguire le diverse liturgie di Papa Francesco, che verranno trasmesse in diretta televisiva – su Vatican Media, Vatican News, Tv2000 (canale 28) e su Telepace (canale 73 e 214; 515 di Sky) – nonché sulla pagina Facebook della diocesi di Roma».

Nella cattedrale di Roma, durante la Veglia di Pasqua, De Donatis tornerà a battezzare alcuni catecumeni: 3 uomini e 3 donne. Un momento che lo scorso anno, nella fase più acuta della pandemia, era stato posticipato alla solennità dei santi Pietro e Paolo, il 29 giugno. I catecumeni che riceveranno il battesimo sono: Wenddy Pamela e Jean Carlos, appartenenti alla Missione cattolica latino americana a Roma; Panajot Giuseppe, albanese, formatosi nel Centro Vocazioni della diocesi con don Fabio Rosini; Marie Rose e Aminata Agnes, due sorelle  provenienti dalla Guinea e formatesi presso i padri salesiani nella parrocchia del Sacro Cuore a Castro Pretorio; Marco Marcello, un ragazzo romano della parrocchia di San Nicola di Bari.

Dell’itinerario che li ha condotti all’iniziazione cristiana parlano don Andrea Cavallini, direttore dell’Ufficio catechistico della diocesi di Roma, e suor Pina Ester De Prisco, responsabile diocesana per il Servizio del catecumenato. «Come gli altri che saranno battezzati nelle parrocchie di provenienza – spiegano -, hanno avuto un percorso articolato: sono all’inizio della vita di fede e non è stato semplice vivere il periodo della pandemia con tutte le restrizioni, eppure nonostante tutto hanno cercato di andare avanti e rimodularsi in base a ciò che gli veniva chiesto». Per tanti il tempo della preparazione ai sacramenti è stato molto
difficile, proseguono, «perché alcuni hanno perso il lavoro; altri hanno vissuto profondamente la solitudine, non avendo una famiglia qui in Italia; altri hanno avuto momenti di scoraggiamento rispetto alla scelta intrapresa ma nonostante la criticità della situazione sono andati avanti e ci hanno spesso comunicato di aver sentito fortemente la vicinanza del Signore Gesù, che li guidava attraverso le vicende della vita e che li ha condotti fin qui». Al loro fianco, parroci e catechisti «ammirevoli, che sono riusciti a trovare modi e tempi per continuare le catechesi, con grande creatività e grande impegno».

L’attenzione della diocesi, in questo tempo forte dell’anno liturgico, è anche per le famiglie, alle quali sono dedicate le schede preparate dall’Ufficio liturgico – online sul sito diocesano – per vivere al meglio tra le mura domestiche i momenti del Giovedì Santo, del Venerdì Santo, del Sabato Santo, la celebrazione per i defunti della settimana, la preparazione alla veglia ma anche la colazione pasquale e la benedizione della mensa di Pasqua. In ognuna di queste “tappe”  è previsto il coinvolgimento dei bambini, così come gesti concreti da accompagnare alla preghiera: la Bibbia aperta, una candela accesa. «L’itinerario celebrativo che viviamo in parrocchia è favorito e raggiunge maggiori frutti spirituali se viene preparato da una preghiera domestica e continua dopo a risuonare anche tra le mura domestiche in un tempo di contemplazione orante, secondo l’antica tradizione mistagogica, di iniziazione al mistero», spiega il direttore dell’Ufficio liturgico padre Giuseppe Midili.

31 marzo 2021