Vaccini: «Basta monopoli»

La petizione della People’s Vaccine Alliance: «Smettere di proteggere i profitti delle grandi case farmaceutiche a scapito della vita delle persone»

Ci sono anche AcionAid e Oxfam all’interno della People’s Vaccine Alliance, la rete da cui è partita la petizione per chiedere alle nazioni ricche di «smettere di proteggere i profitti e i monopoli delle grandi case farmaceutiche a scapito della vita delle persone», già sottoscritta da oltre un milione di persone, molte delle quali nella giornata di ieri, 11 marzo, si sono riunite davanti alle sedi delle grandi case farmaceutiche, in un’azione globale di protesta. Stati Uniti, Regno Unito e Ue hanno respinto infatti la mozione, presentata da oltre 100 Paesi in via di sviluppo all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), per richiedere di sospendere i monopoli sui brevetti detenuti dalle grandi società farmaceutiche, al fine di aumentare la produzione su larga scala di vaccini sicuri, efficaci e accessibili anche ai Paesi più poveri.

Il 10 e 11 marzo, infatti, oltre 100 Paesi fragili – Sudafrica e India in testa – hanno presentato  nuovamente una mozione al Wto  per chiedere la rimozione dell’accordo Trips, che tutela la proprietà intellettuale relativa al commercio. Questo, spiegano le organizzazioni coinvolte, «consentirebbe di abbattere le barriere legali che impediscono a diversi Paesi di mettere i vaccini in produzione, proteggere la propria popolazione e, al contempo, rilanciare la propria economia. La realtà ad oggi è che solo il 3% delle persone delle nazioni più povere sarà vaccinata entro la metà dell’anno e nel migliore dei casi si raggiungerà un quinto della popolazione entro la fine del 2021. Questo – spiegano – grazie alla prima fornitura di dosi messe a disposizione dal programma Covax dell’Organizzazione mondiale della sanità in diversi Paesi poveri ma le quantità sono insufficienti».

Al momento, osservano ancora dalla People’s Vaccine Alliance, sono le grandi società farmaceutiche a detenere il monopolio sui brevetti per la produzione dei vaccini, nonché il controllo su tutti i profitti, nonostante le principali società produttrici abbiano ricevuto sussidi pubblici per miliardi di dollari. «Per controllare il virus – sottolineano – è necessario produrre dosi sufficienti di vaccini per tutte le diverse aree geografiche, a prezzi convenienti, con una distribuzione globale e possibilmente gratuita per le comunità locali. In questo momento – concludono – stiamo fallendo su tutti e quattro i fronti».

12 marzo 2021