Papa in Iraq: «Tutto il popolo è in grande attesa»

Padre Al-Jamel, orionino: «La sua visita sarà per noi una grande benedizione e speriamo rappresenti il ritorno della pace in modo completo»

Anche il mensile “Don Orione oggi” racconta l’attesa dell’Iraq per la visita del Papa, dal 5 all’8 marzo, con una video intervista a padre Hani Polus Yono Al-Jameel, sacerdote iracheno dell’Opera Don Orione. «Abbiamo accolto con grande gioia la notizia della visita del pontefice – riferisce il religioso -. È da tanto tempo che il popolo iracheno cristiano stava aspettando questo avvenimento perché già Giovanni Paolo II aveva espresso l’intenzione di venire ma poi non fu possibile perché in quel momento il Paese viveva una situazione politica molto difficile. Ora finalmente è arrivata questa bella notizia, che rappresenta anche la ripresa dei viaggi del Papa, perché sarà la sua prima visita dopo lo scoppio della pandemia nel mondo».

Padre Al-Jamel parla di una «grande attesa», che accomuna «tutto il popolo iracheno, sia cristiano che di altre religioni», che «accoglierà il Santo Padre con il cuore aperto. Sarà per noi una grande benedizione e speriamo rappresenti il ritorno della pace in modo completo, dopo che il Paese è stato per troppo tempo strappato da guerre e atti di terrorismo. Io come iracheno sono molto contento – prosegue -. In modo particolare perché il programma della visita prevede che Francesco si rechi non soltanto a Baghdad, la Capitale, ma anche a Mosul, a Ninive e nel nord del Paese, quindi passerà anche per il mio paese natale, Qaraqosh, e so che lì c’è grande ansia e attesa per questo momento».

Nelle parole del sacerdote orionino anche l’«amore particolare per il pontefice», legato al quarto voto di obbedienza al Papa. «Spero davvero di poter essere lì – conclude, riferendosi alla tappa del viaggio di Francesco a Qaraqosh -, dipenderà ovviamente dalle possibilità di spostamento con questa pandemia».

3 marzo 2021