Coronavirus: al via la vaccinazione dei nati nel 1956 e degli “ultravulnerabili”

Dal 1° marzo le chiamate da parte del medico di famiglia. Coinvolti anche i pazienti oncoematologici di Ifo e San Gallicano. Alta l’attenzione sul fronte contagi

Dosi permettendo, si apre oggi, 1° marzo, una settimana all’insegna di importanti novità nell’ambito della campagna di vaccinazione anti Covid-19 nel Lazio che al momento ha interessato oltre 421mila persone, come si evince dal portale Salutelazio.it. A partire da questa mattina, i medici di medicina generale avvieranno la vaccinazione degli assistiti nati nel 1956 su chiamata attiva da parte del medico di famiglia. Ai pazienti verrà somministrato il medicinale di AstraZeneca, anche se al momento l’ente di via della Pisana prevede «una partenza lenta a causa della mancanza di dosi», come ha affermato l’assessore regionale alla Sanità Alessio D’amato.

Sempre D’Amato ha anche annunciato che da oggi riceveranno il vaccino anche gli oltre 3mila pazienti oncologici ed ematologici in cura all’Istituto tumori Ifo – Regina Elena ai quali si aggiungeranno i pazienti del San Gallicano in cura per patologie gravi e con terapie immunosoppressive. Per l’assessore, si tratta di «un segnale importante dell’attenzione rivolta alle categorie più fragili e vulnerabili», mentre il direttore generale di Ifo, Francesco Ripa di Meana, ha ringraziato «tutti coloro che si sono impegnati per accelerare la vaccinazione ai pazienti ultravulnerabili». Da parte di Francesco Cognetti, presidente della Federazione degli oncologi, cardiologi ed ematologi (Foce) e direttore di Oncologia medica 1 del Regina Elena, un appello alle istituzioni nazionali per garantire la copertura vaccinale ai 400mila pazienti oncologici ed ematologici in trattamento attivo e cardiologici gravi in Italia. Nel Lazio sono circa 40mila e Cognetti auspica «che l’esempio virtuoso della Regione Lazio venga seguito anche dalle altre. È una battaglia di civiltà».

Da giovedì 4 marzo, invece, al via le prenotazioni online sul portale della Regione Lazio per le persone estremamente vulnerabili. Per la prenotazione sarà necessario il codice esenzione per patologia e la tessera sanitaria. Prosegue intanto la prenotazione dei vaccini per classi di età e da venerdì 5 marzo sarà il turno delle persone nate nel 1942 e 1943, anche coloro che compiono gli anni nell’anno solare. Per la prenotazione sarà necessaria la sola tessera sanitaria. Da lunedì 8 marzo sarà possibile, oltre che dal proprio medico di medicina generale, prenotare anche per le classi d’età 65 anni e 64 anni (nati 1956 e 1957). «In base alle dosi attualmente disponibili – spiega l’Unità di Crisi Covid-19 della Regione Lazio – le prenotazioni potranno essere programmate anche dopo i 30 giorni». Sempre online è possibile prenotare la vaccinazione per gli over 80 (inclusi i nati nel 1941) e per il personale dei servizi educativi per l’infanzia, il personale scolastico e universitario, docente e non docente, con età compresa tra 18 anni (anno di nascita 2003) e i 65 anni (anno di nascita 1956).

Sul fronte contagi l’attenzione resta molto alta. Come da ordinanza firmata dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, dall’una di questa notte e per le prossime due settimane è stata istituita la zona arancione nei comuni ricadenti nel territorio della provincia di Frosinone, a causa della forte incidenza e crescita dei casi da Covid-19. Confermata la zona rossa per i comuni di Torrice e Monte San Giovanni Campano. Nel bollettino diramato nel pomeriggio di ieri, su oltre 15mila tamponi e quasi 20mila antigenici per un totale di oltre 34mila test, si registrano nel Lazio 1.341 casi positivi e 12 decessi. Nella sola Capitale i contagi sono 500. Il rapporto tra positivi e tamponi è a 8% ma se si considerano anche gli antigenici la percentuale è sotto al 4%. Dati più o meno stabili perché se è vero che rispetto a domenica scorsa, 21 febbraio, si registrano 300 casi in più (sette giorni fa erano 1.048), è altrettanto vero che c’erano 10mila tamponi in meno. Domenica scorsa, infatti, i test erano stati 24mila (9mila tamponi e quasi 15mila antigenici).

1° marzo 2021