Ministero della Salute: istituito un tavolo tecnico sulla salute mentale

La nota diffusa dal dicastero: «Ha il compito di predisporre linee guida, linee di indirizzo e documenti scientifici e verificare i percorsi erogati»

Nasce presso la Direzione generale della prevenzione sanitaria del ministero della Salute un Tavolo di lavoro tecnico sulla salute mentale, istituito con decreto della sottosegretaria di Stato alla Salute Sandra Zampa del 26 gennaio 2021. «Il Tavolo – si legge nella nota diffusa dal dicastero – ha il compito di predisporre linee guida, linee di indirizzo e documenti scientifici, ivi compresi gli accordi sanciti in sede di Conferenza Stato-Regioni e Conferenza unificata, e di verificare l’appropriatezza e la qualità dei percorsi di trattamento e riabilitazione erogati per i disturbi mentali». Ancora, lavorerà «per individuare e affrontare, alla luce dei dati del Sistema informativo salute mentale, l’esistenza di eventuali criticità nei servizi territoriali e, a tal fine, elaborerà proposte per il loro superamento». Da ultimo, si legge ancora nel testo, «proporrà azioni operative e normative per favorire l’attuazione dei più appropriati modelli di intervento per la diagnosi, la cura e la riabilitazione psicosociale dei portatori di disagio psichico, finalizzati alla riduzione dei trattamenti sanitari obbligatori (Tso) e volontari, la contenzione meccanica e quella farmacologica/chimica».

Nelle parole di Zampa, si tratta di «una buona notizia e un ottimo punto di partenza per un lavoro delicato e complesso. La salute mentale – afferma – costituisce parte integrante della salute e del benessere generale, così come definita anche dall’Organizzazione mondiale della sanità. È uno strumento che aiuterà a organizzare al meglio i servizi deputati all’assistenza e alla cura delle patologie mentali, la cui crescente diffusione comporta un elevato carico di disabilità e di costi economici e sociali per le persone colpite e per le loro famiglie».

Il Tavolo di lavoro ha la durata di tre anni ed è composto da persone che rappresentano istituzioni, realtà organizzate, società scientifiche e portatrici di interesse del mondo della salute mentale. Per la sottosegretaria, «è necessario garantire maggiori investimenti nel campo della salute mentale e offrire migliore accesso alle cure per tutti e ovunque. Dobbiamo batterci contro i pregiudizi verso le persone affette da disturbi mentali: sono donne, uomini, bambini e adolescenti di cui dobbiamo prenderci cura per restituirli a una vita autonoma e piena. Indirizziamo le nostre azioni verso una salute mentale di comunità – conclude -, attraverso servizi di prossimità, investendo nella sanità territoriale e mettendo sempre al centro la persona, perché senza salute mentale non può esserci salute».

12 febbraio 2021