Al via “Il cuore dello sport”

Il progetto di prevenzione attraverso accertamenti cardiologici e screening completi mira a estendere l’educazione sanitaria agli sportivi amatoriali

Il progetto di prevenzione attraverso accertamenti cardiologici e screening completi mira a estendere l’educazione sanitaria a chi pratica lo sport in modo amatoriale

Settecentomila potenziali utenti. Dodicimila accertamenti cardiologici e 9.000 screening completi. Sono, queste, le cifre de “Il cuore dello sport”, il progetto di prevenzione presentato stamattina nella piccola Protomoteca del Campidoglio. L’iniziativa, spiegano i promotori, «mira a estendere l’educazione sanitaria e il dovere a tutelare la propria condizione di salute a quanti praticano sport a livello amatoriale nei centri sportivi, nei giardini e parchi urbani».

Il progetto, quindi, è rivolto ai «corridori della domenica», tutti quei cittadini che decidono di fare sport “fai da te”: un po’ di corsa, qualche flessione, una serie di addominali. Nei parchi e nelle piazze della Capitale, che sperimenterà il progetto come città campione, dal 30 maggio a ottobre tutti i fine settimana, sabato e domenica dalle 7.30 alle 10.30, saranno allestiti dei gazebo dove medici e infermieri offriranno la possibilità agli sportivi amatoriali di sottoporsi gratuitamente, durante le loro attività fisiche, a un accertamento cardiologico e a un controllo della pressione arteriosa e della glicemia, colesterolo e trigliceridi effettuato con stick a refertazione immediata. Inoltre, a rotazione settimanale, gli “street ples” saranno presenti anche nei circoli sportivi e nelle palestre della città.

«Andiamo incontro, letteralmente e fisicamente, agli sportivi, senza che debbano andare loro nei luoghi nei quali la salute viene praticata», dichiara Nadia Tommasini, coordinatrice del progetto. Se è vero, da una parte, che lo sport fa bene, è anche giusto sapere fin dove spingersi, dal momento che, evidenzia Pier Paolo Visentin, direttore dell’Hospice Santa Francesca Romana, «l’attività fisica non è causa di aumentata mortalità ma può agire come occasione di arresto cardiaco se sovrapposta a quelle situazioni patologiche cardiovascolari che predispongono ad aritmie cardiache pericolose per la vita». Nei gazebo disseminati per la città, spiega Antonio Ciccaglioni, cardiologo e presidente del board scientifico del progetto, «verrà effettuato uno screening semplice, veloce e indolore, ma estremamente efficace e altamente predittivo delle patologie cardiologiche che, grazie a una avanzata modalità di telemetria-telemedicina, viene inviata in pochi minuti direttamente al palmare stesso dell’utente».

Per effettuare i controlli verrà adoperato un “beat”, ossia un elettrocardiografo palmare che, utilizzabile anche da personale non medico, consente il monitoraggio a distanza e invia in tempo reale i dati raccolti alla centrale di lettura dove sono presenti medici specializzati e danno riscontro immediato dell’esito del controllo. «I cittadini romani, al pari di quelli di altri paesi europei, si stanno abituando sempre più a praticare attività fisica negli spazi verdi pubblici e di questo siamo contenti», sottolinea Paolo Masini, assessore alla Scuola, sport e politiche giovanili di Roma Capitale, «perché è importante, anche e soprattutto nei momenti di crisi, dare a tutti la possibilità di fare sport. Ma troppo spesso l’attività fisica viene svolta senza una adeguata assistenza e al di fuori del controllo medico, sottovalutando i rischi». Prevenzione e consapevolezza sono «fondamentali nell’ambito della patologia cardiaca – conclude Visentin – per questo la filosofia del progetto è il cosiddetto “tempo di nessuno”, quella fase che non appartiene né alla vita né alla morte, laddove si inserisce il rianimatore».

30 aprile 2015