Scuola, la mobilitazione di studenti e insegnanti, tra lezioni all’aperto e sit-in culturali

Per i ragazzi delle superiori, ritorno in classe posticipato al 18 gennaio. Incontri organizzati davanti a vari istituti della Capitale, per chiedere di essere «una priorità del Paese». I docenti : mancato coinvolgimento della categoria

Ufficialmente oggi, 11 gennaio, le lezioni per gli studenti delle scuole superiori del Lazio dovrebbero svolgersi al 100% con la modalità della didattica a distanza, come stabilito nell’ordinanza firmata l’8 gennaio dal presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, che ha posticipato al 18 il ritorno in classe visto l’incremento della curva dei contagi da coronavirus. Pur non sottovalutando le problematiche sollevate dall’emergenza sanitaria, gli studenti non ci stanno, vogliono tornare in classe ed essere «una priorità del Paese». Questa mattina, rispondendo all’appello lanciato dalla Rete degli studenti medi, in tanti “marineranno” la dad per partecipare agli incontri organizzati davanti a vari istituti della Capitale, dal liceo Albertelli all’Esquilino, all’assemblea sulla scuola promossa dal collettivo Plinio a Villa Torlonia, oltre la lezione con il giornalista Marco Damilano davanti al liceo Cavour.

L’associazione studentesca chiede il «coinvolgimento nei tavoli decisionali» e invita alla mobilitazione per «rientrare in presenza e in sicurezza appena sarà possibile. La Regione Lazio – si legge sulla pagina Facebook della Rete degli studenti medi del Lazio – ha assicurato che ci sarà un piano per i trasporti efficiente e funzionante, oltre che un sistema di tracciamento rapido ed efficace che si affianchi allo screening gratuito per studenti e personale della scuola. Vigileremo affinché gli studenti ottengano trasporti adeguati e sicuri». E per quel che riguarda il trasporto pubblico il piano c’è e complessivamente i servizi di Atac e Astral produrranno 2.200 corse in più al giorno. Inoltre, per evitare assembramenti in metropolitana, è stata studiata la linea “S” che con una frequenza di circa 7 minuti offre un’alternativa per raggiungere il centro città partendo dai principali capolinea metro e Cotral.

L’idea delle lezioni all’aperto era stata lanciata nei giorni scorsi anche dagli studenti del liceo Tasso che hanno annunciato lo sciopero e un sit-in culturale «dall’11 gennaio, contro politiche che sviliscono l’immenso valore della scuola e impediscono ogni confronto, riducendo questa a mero strumento di propaganda». Previsti incontri su temi politici e di cultura generale attraverso gli interventi di professori e studenti, allo scopo di «risvegliare alla memoria dei politici il valore dell’educazione scolastica e l’insanabile danno che può procurare alla vita di un ragazzo l’assenza o la mala gestione di questa».

E mentre il vicepresidente della Giunta regionale Daniele Leodori assicura che l’obiettivo dell’ente di via della Pisana è quello di riaprire le scuole in sicurezza, aggiungendo che «è doveroso farlo garantendo il massimo livello di attenzione», l’assessore alla Scuola Claudio Di Berardino annuncia che è stata convocata per domani, 12 gennaio, una riunione con l’associazione nazionale presidi Lazio e le organizzazioni sindacali, cui seguirà entro la fine della prossima settimana un confronto con le rappresentanze dei genitori, degli studenti e  con le istituzioni scolastiche. La notizia arriva in risposta alle dichiarazioni di Mario Rusconi, presidente dell’Associazione nazionale presidi Lazio, che definisce «sconcertante» la decisione di rinviare l’apertura della scuola al 18. «Corrono voci – ha aggiunto – che dal 18 si passerà al 31».

In questo clima di incertezze non sono mancate le voci dei professori che in più occasioni hanno lamentato il mancato coinvolgimento della categoria. I docenti del liceo “Augusto” ribadiscono «con forza e chiarezza che, senza autentiche e concrete azioni volte a garantire la sicurezza e la salute di tutte le componenti della scuola, non sussiste alcuna possibilità di rientro in presenza, non essendo, da novembre a oggi, cambiata la situazione epidemiologica e non essendo stata previsto l’inizio della vaccinazione del personale del comparto scuola prima del mese di aprile». I colleghi del liceo “Anco Marzio” puntano invece il dito sugli orari stabiliti per le lezioni e «il prolungamento del tempo-scuola, oscillante fra le 8 e le 15.15», che causerebbero criticità «alla riorganizzazione interna delle famiglie». Per i docenti dell’istituto Piaget Diaz, invece, al momento la dad resta «l’unica soluzione seria ed efficace» per fare lezione fino a quando non sarà possibile «godere di tutti i vantaggi della didattica in presenza». Questa, infatti, nel pieno rispetto di tutte le norme, richiederebbe «di restare seduti a un metro di distanza, con la mascherina sempre sul volto, l’impossibilità di muoversi e di avere relazioni interpersonali» con l’aggravante di avere «le finestre necessariamente aperte con qualsiasi temperatura: misure incompatibili con una situazione di benessere in aula».

11 gennaio 2021