Caritas e Focsiv, la riflessione sulla cultura della cura per una società pacifica

È il tema che la campagna “Dacci oggi il nostro pane quotidiano” propone per gennaio, elencando i conflitti che ancora coinvolgono circa 70 Stati

Libia, Yemen, Birmania, Iraq, Siria, Pakistan, Nigeria, Africa subsahariana, Medio Oriente, Nagorno-Karabakh, Ucraina, Venezuela. Sono alcuni tra i 70 Stati ancora interessati da conflitti, ai quali rivolge l’attenzione, in questo mese di gennaio, la campagna Caritas – Focsiv “Dacci oggi il nostro pane quotidiano“, proponendo la riflessione sulla cultura della cura, «per una società pacifica e coesa». Le crisi – che coinvolgono circa 900 tra milizie, guerriglieri, gruppi terroristici, separatisti, anarchici – sono «tra loro fortemente connesse, come quella climatica, alimentare, economica e migratoria, che la pandemia ha aggravato, provocando lutti, sofferenze e disagi. Si tratta – suggeriscono le due organizzazioni – di integrare vari aspetti, secondo un approccio olistico che guarda all’uomo in quanto tale».

Nella riflessione di Caritas e Focsiv, la pacifica convivenza fra i membri della famiglia umana deve «ispirarsi ai valori più alti e condivisi, a partire da quello dell’inclusione e della partecipazione», rigettando la “cultura dello scarto” e avendo «cura delle persone e dei popoli che soffrono le più dolorose disuguaglianze, attraverso un’opera che sappia privilegiare con pazienza i processi solidali – che integrino e non escludano – rispetto all’egoismo spesso imperante degli interessi contingenti, sia su base individuale, sia collettiva». Di qui l’invito a «valorizzare sempre più l’importanza della comunità, mediante il dispiegamento del principio di sussidiarietà, favorendo l’apporto di tutti come singoli e come gruppi, a partire dal basso».

La proposta di una “società della cura” è al centro di un dibattito di movimenti sociali, associazioni, attivisti che hanno anticipato di pochi mesi il Messaggio del Papa per la Giornata mondiale per la pace, il 1° gennaio, riconoscendo molte delle stesse priorità, tra cui «la conversione ecologica della società; lavoro; reddito e welfare nella società della cura; la riappropriazione sociale dei beni comuni e dei servizi pubblici; la centralità dei territori e della democrazia di prossimità; pace, cooperazione, accoglienza e solidarietà; scienza, tecnologia e finanza al servizio della vita e dei diritti». I materiali di approfondimento sono disponibili ul sito della campagna Insieme per gli ultimi.

8 gennaio 2021