Assalto al Congresso Usa, Ucei: «Difendiamo la democrazia»

A parlare è la presidente Noemi Di Segni: «Scene che resteranno un segno indelebile nella nostra memoria. Agire con ancora maggiore impegno»

«Un segno indelebile nella nostra memoria». La presidente dell’Unione delle comunità ebraiche italiane (Ucei) Noemi Di Segni sceglie queste parole per definire il momento dell’assalto al Congresso Usa, il 6 gennaio. Fa riferimento a una «memoria che ondeggia tra terrore e speranza di recupero dell’ordine civile davanti al potere della parole detta o taciuta. Davanti all’uso della forza e delle armi, alla violenza squadrista contro l’inviolabile essenza di una democrazia».

Secondo la presidente Ucei, negli Stati Uniti si sta assistendo a una «violenza di parole accumulate in giorni, settimane e mesi, cavalcando le peggiori pulsioni e soprattutto il richiamo a un concetto di legalità elusa e depredata, anziché rispettata. In queste drammatiche ore di totale sconcerto – prosegue – abbiamo infatti constatato la pervasività nel mondo “reale” di quella galassia di fake news, teorie del complotto e deliri di vario tipo, molto spesso declinati anche nel segno dell’antisemitismo». Un problema naturalmente non solo americano, che anzi «ci riguarda molto da vicino – osserva – con il rischio che tutto e il contrario di tutto sia da ora in poi trascinato in questo vortice di surreale sospensione della democrazia. Democrazia che non è un concetto astratto da studiare sui libri di filosofia e di storia ma è vita quotidiana fatta di mille aspetti di ogni nostra giornata privata e pubblica. Dall’azione repressiva alla sfida valoriale, educativa e culturale – conclude -, il momento di agire con ancora maggiore impegno rispetto al passato è adesso. Non un minuto di più deve essere perso».

8 gennaio 2021