Assalto al Congresso Usa, la condanna delle Chiese cristiane

Si aggrava il bilancio delle vittime, che arriva a 4; 131 i feriti e 52 le persone in arresto. «Grave e crescente preoccupazione» da parte del Wcc

Si aggrava il bilancio delle vittime dell’assalto di ieri, 6 gennaio, al Congresso americano da parte dei sostenitori di Donald Trump: oltre alla donna uccisa da colpi d’arma da fuoco esplosi da un agente del Campidoglio, altre tre persone sono morte per emergenze e complicazioni mediche. I feriti sono 13; 52 le persone arrestate, molte per violazione del coprifuoco.

Il Consiglio mondiale delle Chiese e il Consiglio nazionale delle Chiese di Cristo degli Stati Uniti uniscono oggi le loro voci per condannare le violenze. Il segretario generale ad interim del Consiglio mondiale delle Chiese (Wcc), Ioan Sauca, ha espresso in una nota diffusa nella serata di ieri «grave e crescente preoccupazione» per gli ultimi sviluppi. Nelle parole di Sauca, «la politica populista e divisiva degli ultimi anni ha scatenato forze che minacciano le basi della democrazia negli Stati Uniti e – nella misura in cui gli Usa rappresentano un esempio per altri Paesi – nel resto del mondo». Di conseguenza, «questi sviluppi hanno implicazioni ben oltre la politica interna americana e sono di grave preoccupazione internazionale». Il Wcc ha esortato i responsabili delle violenze «a desistere e a tornare al confronto civile e ai processi democratici stabiliti, invitando tutte le parti a resistere agli interessi politici a breve termine e ad agire in modo responsabile verso gli altri e responsabile nei confronti della società in generale». Quindi, la preghiera «affinché le Chiese d’America abbiano la forza della saggezza e sappiano essere una guida durante questa crisi per riportare il Paese sulla via della pace, della riconciliazione e della giustizia».

Durissima la condanna anche del Consiglio nazionale delle Chiese di Cristo negli Stati Uniti (Ncc), che riunisce 38 Chiese e comunità, per un totale di 40 milioni di cristiani in tutti gli Usa. «Regna il caos, le armi sono state estratte e la nostra democrazia è sotto assedio – si legge in una nota diffusa ieri -. Questo è oltraggioso, inaccettabile, vergognoso. Le forze dell’ordine devono compiere ogni sforzo per ripristinare immediatamente l’ordine». Per il presidente e segretario generale di Ncc Jim Wikler, «ciò che sta accadendo è segno di un profondo crollo della sicurezza ed è al di là di qualsiasi cosa abbiamo mai visto prima». Non solo: il Consiglio delle Chiese punta il dito anche contro il presidente Trump, denunciandolo «con forza» per il ruolo che ha svolto «nel provocare questa situazione incoraggiando e partecipando a un raduno “Stop the Steal”, continuando a mentire sui risultati delle elezioni e rifiutando di concedere e accettare il risultato delle elezioni».

Ribadita con forza, da Ncc, la legittimità del voto di quasi 82 ​​milioni di americani. «Questi voti – si legge nel comunicato – sono stati scrupolosamente contati negli Stati e hanno resistito a più di 60 sfide legali». Quindi, dopo aver espresso preoccupazione per «le derive di razzismo e supremazia bianca che stanno ancora influenzando e infettando la nostra democrazia», il pensiero va alle persone che hanno perso la vita. «Piangiamo la loro morte e preghiamo che nessun altro venga ferito», è la conclusione della nota.

7 gennaio 2021