Roma si stringe intorno al Cinema Palazzo
Dal giorno dello sgombero, tante le iniziative spontanee di solidarietà. Coinvolti cittadini e personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura
Due ragazze arrivano con alcuni sacchetti verdi pieni di cibo: ci sono alcuni pacchi di pasta, le merendine, i legumi in scatola, il latte a lunga conservazione, una bottiglia d’olio e due confezioni di uova. I ragazzi dall’altro lato del banchetto sistemano i viveri nelle cassette della frutta, che hanno cominciato a riempirsi dalla mattina con le donazioni dei cittadini. E che poi verranno caricate in macchina e distribuite tra le famiglie in difficoltà. È la “quarantena solidale” organizzata nel quartiere San Lorenzo di Roma dall’inizio dell’emergenza coronavirus. Ma se prima l’attività di consegna e stoccaggio avvenivano all’interno del Cinema Palazzo ora, dopo lo sgombero avvenuto mercoledì scorso, 25 novembre, le consegne si fanno davanti alle porte murate dello stabile. Da quando la polizia ha messo i sigilli allo spazio occupato in piazza dei Sanniti le iniziative solidali, organizzate o spontanee, non si sono mai fermate. Con lo slogan “Questa piazza è ancora nostra” gli attivisti e i frequentatori dell’ex cinema da giorni hanno chiamato a raccolta la popolazione. E così ieri, 1° dicembre, la mobilitazione è andata avanti tutto il giorno: oltre ai banchetti per la raccolta solidale, gli stand di libri per bambini e un microfono aperto. Fino alle 20 della sera si sono alternati gli interventi di privati cittadini, rappresentanti di organizzazioni, personaggi del mondo dello spettacolo e della cultura. Tra gli altri, lo storico Alessandro Portelli, gli attori Valerio Mastandrea e Valerio Aprea, i cantanti Giancane ed Emilio Stella.
«L’iniziativa serve a tenere alta l’attenzione rispetto a quello che è successo – spiega Lorenzo, uno degli attivisti della Libera Repubblica di San Lorenzo, un collettivo che racchiude gli abitanti del quartiere e le associazioni che operano sul territorio da anni -. Dal punto di vista politico vogliamo evidenziare la valenza sociale di questo posto. In questi dieci anni lo spazio del Cinema Palazzo ha avuto un ruolo centrale, per questo continuiamo a venire qui, a organizzare eventi». Nel fine settimana ci sono stati due flash mob spontanei: uno dei ciclisti della critical mass, l’altro dell’Altletico San Lorenzo. Lo slogan per tutti è “Giù le mani dal Cinema Palazzo”. Come ricorda Lorenzo, infatti, l’occupazione dell’ex cinema nel 2011 nacque con l’obiettivo di scongiurare la creazione di una sala bingo all’interno: «Un progetto che fu giudicato illegale da subito, non solo perché si voleva creare qui un casinò ma anche perché per il tipo di tessuto urbano costituito da questo quartiere l’apertura di certe attività non è consentita, e quel progetto era dunque irricevibile secondo il Piano regolatore di Roma».
Nei giorni scorsi anche gli studenti sono tornati in piazza a studiare davanti al Cinema Palazzo, come facevano nelle scorse settimane per ovviare alla chiusura delle aule studio e delle biblioteche per l’emergenza coronavirus. «Non è uno sgombero che passerà sotto silenzio. Questo è un luogo simbolo che riguarda un quartiere intero, comprese le organizzazioni che sul territorio operano da 30 anni», conclude Lorenzo. Intanto qualche timido spiraglio di interlocuzione con l’amministrazione capitolina sembra aprirsi, anche se gli attivisti temono che siano solo dichiarazioni di circostanza. Il sindaco di Roma Virginia Raggi, dopo aver parlato inizialmente di «ritorno della legalità» a margine dello sgombero sia del Cinema Palazzo che della sede di Forza nuova, ha poi chiarito la sua posizione dicendo che le due esperienze «non sono neanche lontanamente paragonabili». E si parla di un tavolo aperto con la proprietà per trovare una soluzione. «Noi non siamo stati contattati da nessuno – spiega Chiara -, seguiamo la questione da notizie di stampa. Aspettiamo una convocazione ufficiale, intanto andiamo avanti con le iniziative in piazza e con le consegne dei beni alle persone in difficoltà. Prima il Cinema Palazzo era il nostro magazzino, ora ci organizziamo fuori». La piazza continuerà ad animarsi anche nei prossimi giorni «perché – dicono gli attivisti – questo è uno spazio del quartiere, uno spazio di tutti, e tale deve tornare».
2 dicembre 2020