Padre Vincenzo Cosenza, «carismatico e sempre aperto al dialogo»

Il confratello Carmine Mazza ricorda così il teatino morto il 22 novembre al Sant’Andrea per Covid-19. Il legame con la parrocchia di San Gaetano

Particolarmente legato alla parrocchia di San Gaetano da Thiene, nel quartiere Fleming, dove mercoledì 25 novembre si sono svolti i funerali, padre Vincenzo Cosenza, teatino, è morto il 22 novembre all’ospedale Sant’Andrea, dove era stato ricoverato per Covid-19. Tra i pionieri della realtà parrocchiale intitolata al santo fondatore dell’ordine insieme a Gian Pietro Carafa, “episcupus theatinus”, cioè vescovo di Chieti, padre Cosenza era nato 79 anni fa nel piccolo paese calabrese di Caloveto.

«Era rimasto molto legato alla sua terra – ricorda padre Carmine Mazza, teatino e originario degli stessi luoghi -, pur essendosi poi inserito molto bene a Roma, tanto da divenire un grande tifoso romanista». Quando a San Gaetano, nel 1970, «ancora non c’era la chiesa – dice il religioso – e le funzioni si svolgevano in un negozio mentre i sacerdoti vivevano in un appartamento del quartiere, lui, giovane sacerdote, seguiva tra l’altro i giovani anche come allenatore della squadra di calcio, una sua passione». Inoltre padre Cosenza «è stato un po’ il biografo di san Gaetano e dei santi e beati teatini, con la pubblicazione di diverse opere su di loro – continua padre Mazza – e altre ne aveva in cantiere, desideroso di tenere viva la memoria del nostro carisma e di un ordine che è stato grande e glorioso ma che ora è composto da pochi padri». Per questo la sua morte «lascia un vuoto, anche per la sua forza carismatica, che lo rendeva punto di riferimento importante in ambito vocazionale e per la formazione dei più giovani».

Dal 1975, per 5 anni il religioso «fu rettore del Seminario teatino di Morlupo mentre dal 1980 padre spirituale del Seminario Minore a Casoria, nella diocesi di Napoli – riferisce padre Mazza – e ancora tra la fine degli anni ’80 e il 1992 svolse il ministero di guida spirituale nel Centro ricreativo italiano di Tegelen, in Olanda, presso la Comunità teatina di Sant’Antonio a Venlo». Dal 1993 al 2001 ricoprì l’incarico di vicario provinciale, in seguito venne eletto preposito provinciale e consultore generale. Negli ultimi anni era parroco a San Gaetano a Morlupo.

«È stato un religioso sempre disponibile e aperto al dialogo, che ricercava in ogni occasione come strada privilegiata per appianare le divergenze e trovare la pace – conclude padre Mazza -. Era infatti dotato di una capacità relazionale oltre che di un grande spessore umano, era di grande bontà e affidabile». La sua vita «può dirsi in qualche modo raccontata dalle sue stesse parole, raccolte nell’opera “Diario di un viandante”, pubblicata nel 2018».

27 novembre 2020