Nuovo Isee, la circolare di Roma Capitale

Il Campidoglio fa chiarezza: fino a nuove disposizioni, si applichi vecchia normativa. L’assessore Danese: «Siamo con i disabili»

Il Campidoglio fa chiarezza: fino a nuove disposizioni, si applichi vecchia normativa. L’assessore Danese: «Siamo dalla parte dei disabili»

Sull’Isee, a Roma, «permarranno, temporaneamente, i medesimi parametri». Il gergo è tecnico, ma il senso è chiaro: il nuovo Isee, per il momento, non si applica. Lo fa sapere una circolare diramata dal Dipartimento politiche sociali, sussidiarietà e salute alcuni giorni fa, alla luce delle criticità della nuova normativa, entrata in vigore il 1 gennaio 2015 (Dpcm 159/2013) e recepita da Roma Capitale. Norme su cui, però, si è espresso criticamente il Tar del Lazio, nella parte in cui includono nel reddito le indennità riservate alle persone con disabilità. A livello locale, ovvero nella quotidianità delle cittadini, questo ha creato una grande confusione, nonché una forte disomogeneità nell’applicazione delle nuove indicazioni.

Di qui, la richiesta di una circolare che chiarisse come andasse calcolato l’Isee, se secondo le nuove o le vecchie normative: una differenza non da poco, visto che da questo “misuratore” deriva poi l’eventuale quota di compartecipazione ai servizi. «Visto il pronunciamento del Tar sul nuovo Isee – chiedeva alcuni giorni fa Erica Battaglia (presidente commissione Politiche) sociali in una lettera indirizzata all’assessorato – si chiede se non sia opportuno, nelle more del pronunciamento, dare indicazioni alle Uosecs municipali relativamente all’applicazione dell’Isee basato sulla vecchia normativa».

La circolare, quindi, risponde proprio a questa necessità di chiarezza, volta a scongiurare interpretazioni diversificate da municipio a municipio: in poche parole, fino a nuovo ordine, si applichino le vecchie regole. «Siamo dalla parte dei cittadini disabili e delle loro famiglie – commenta l’asssessora Francesca Danese -. Era importante fare chiarezza. È ovvio però che aspettiamo ora che si esprima il Consiglio di Stato. Ma senza questa circolare, è probabile che ogni municipio si sarebbe comportato diversamente dall’altro».

«Cerchiamo così di evitare confusione e di facilitare la vita dei cittadini e il lavoro dei tanti uffici municipali – commenta Erica Battaglia -. Sebbene in attesa della sentenza del Consiglio di Stato, l’amministrazione chiarisce aspetti importanti che incidono sulla qualità della vita di tante famiglie».

21 aprile 2015