Ordo Virginum, cinque nuove consacrate per la Chiesa di Roma

Il rito presieduto dal cardinale De Donatis il 31 ottobre nella basilica di San Giovanni in Laterano. Si uniscono alle 50 attualmente presenti in diocesi mentre altre 20 sono ancora in formazione

Paola Zallocco, Alessandra Medici, Rosaria Piazza, Chiara d’Onofrio e Lucrezia Malena: sono le cinque giovani donne che domani, sabato 31 ottobre, entreranno ufficialmente nell’Ordo Virginum della diocesi di Roma. A presiedere il rito di consacrazione, alle 17.30 nella basilica di San Giovanni in Laterano, sarà il cardinale vicario Angelo De Donatis. Si rinnoverà così l’azione liturgica con cui la Chiesa celebra la decisione (il propositum) di una donna di consacrare a Cristo la propria verginità e, invocando su di lei il dono dello Spirito, la dedica per sempre al servizio del Signore e a una diaconia di amore in favore della comunità ecclesiale, pur restando nel suo ordinario contesto di vita.

A promulgare il rito, nel 1970, fu Paolo VI «ma la tradizione affonda le radici nella storia della Chiesa dei primi secoli, quando alcune donne, con il proposito della santa verginità, sono state consacrate a Dio per essere spose dell’unico sposo che è Cristo Signore – spiega il vescovo Paolo Ricciardi, delegato diocesano per l’Ordo Virginum -. Con la nascita degli ordini religiosi questa forma di consacrazione individuale è venuta un po’ meno ma Paolo VI ha voluto ridare questa possibilità alla Chiesa». Un rito, dunque, nel quale le consacrate ricevono «l’anello e il libro della Liturgia delle ore, e per chi vuole un velo da indossare durante le celebrazioni», chiarisce Antonella Cosco, tra le coordinatrici dell’Ordo di Roma. Quindi «continuano a vivere nel mondo e non indossano abiti o segni distintivi – prosegue -. Il nostro motto potrebbe essere “Nel mondo ma non del mondo”, perché noi non dobbiamo distinguerci dagli altri ma operare insieme a loro».

Una vocazione alla quale nella diocesi di Roma hanno già risposto in 50, mentre alte 20 donne stanno completando il loro percorso di formazione nell’Ordo Virginum.  Le consacrate vivono sole o in famiglia, esercitano diverse professioni, servono la Chiesa in modi diversi, nelle parrocchie o in altre realtà. Chiara d’Onofrio, ad esempio, è impegnata con «le detenute del carcere femminile di Rebibbia, in una casa da noi avviata dove vivere misure alternative al carcere o l’arresto domiciliare – racconta -. È bello accompagnare queste ragazze in un percorso di rinascita, bello vedere e testimoniare l’opera di Dio che fa fiorire e chiama alla vita e all’amore ogni suo figlio e figlia». Attiva nella parrocchia di Sant’Ippolito, invece, Paola Zallocco, che parla comunque di «flessibilità ad accogliere tutte le situazioni che si presentano, in ascolto dello Spirito Santo». Poi spiega: «Ad esempio l’estate scorsa mi sono trovata per un certo periodo in Veneto, per stare vicina a mia madre – ricorda -; lì mi sono messa a disposizione del parroco che aveva bisogno di una mano per racimolare quanto serviva per riparare il tetto della chiesa». Alessandra Medici è una neuroriabilitatrice pediatrica e si dice «emozionatissima, agitata e stupita per la chiamata del Signore. Avevo sogni normali – confida -, quello di una famiglia con Gesù al centro ma il Signore mi ha portato altrove. All’inizio non capivo quale fosse la mia strada ma poi ho scoperto che volevo che Gesù diventasse il mio sposo».

La Messa di domani, informano dal Vicariato, verrà trasmessa in diretta su Telepace (canale 73 e 214 in hd, 515 su Sky) e in streaming sulla pagina Facebook della diocesi di Roma.

30 ottobre 2020