Mattarella: «Nel cantiere della pace i costruttori siano sempre più numerosi»

Il messaggio inviato al comitato promotore della Catena umana Perugia – Assisi, che a causa della pandemia ha sostituito la tradizionale Marcia

Una catena umana, da Perugia ad Assisi, ha sostituito quest’anno la tradizionale Marcia della pace, a motivo della pandemia. All’appuntamento, che si è svolto ieri, 11 ottobre, è arrivato anche il messaggio del presidente della Repubblica, indirizzato al coordinatore del Comitato promotore Flavio Lotti. «I costruttori diventino sempre più numerosi nel cantiere della pace – le parole del capo dello Stato -. Dalla Marcia Perugia-Assisi – ha osservato – proviene ogni volta un messaggio popolare molto forte, che scaturisce dalla consapevolezza del carattere integrale della pace e della stretta connessione tra i grandi temi globali, a cominciare dalla lotta alla povertà e alle diseguaglianze, dal contrasto al cambiamento climatico, dalla cooperazione necessaria per assicurare ai popoli quel diritto a uno sviluppo sostenibile che è parte del diritto stesso alla vita e al futuro».

Nelle parole di Mattarella, «la stessa azione di contrasto alla pandemia può diventare una modalità di costruzione della pace». A ricordarlo, in qualche modo, il motto scelto per l’edizione 2020 della manifestazione: “Time for Peace – Time to Care”. «Il diritto alla cura – ha ammonito il presidente della Repubblica – è un caposaldo della piena cittadinanza ma la cultura della cura va oltre le capacità del sistema di welfare di rispondere ai bisogni con qualità ed efficienza: la cultura della cura è una dimensione della fraternità tra gli uomini, è un fattore di coesione sociale e può diventare vettore di un’economia orientata a un più equilibrato e duraturo sviluppo». Nel mondo, ha continuato, «non mancano conflitti, oppressioni, violenze provocate da odi etnici e integralismi religiosi, non mancano minacce di riarmo nucleare». Proprio per questo, «non deve mai venir meno la voce di quanti chiedono la pace, il rispetto dei diritti dell’uomo, il cessate il fuoco ovunque si combatta. Al tempo stesso, è quanto mai prezioso che ci sia coscienza di una pace impegnativa per ciascuno di noi, a partire dalla realtà quotidiana e da una educazione alla pace che deve farsi permanente».

12 ottobre 2020