Coronavirus, Guerra (Oms): le cure siano accessibili a tutti quanto prima

Il direttore generale aggiunto dell’Organizzazione mondiale della sanità traccia un primo bilancio della sanità italiana dopo sette mesi di pandemia

Il direttore generale aggiunto dell’Oms Ranieri Guerra traccia un primo bilancio della sanità italiana dopo sette mesi di pandemia. L’occasione è la quarta edizione del Forum Mediterraneo in sanità, a Bari dal 7 al 9 ottobre. «Abbiamo imparato che il territorio va assolutamente rinforzato, va messo in condizione di intercettare focolai in modo tale da contenere un’epidemia di questo genere», le parole di Guerra. E si è fatta esperienza, «anche se ancora non lo stiamo mettendo in pratica», che la medicina convenzionata e quindi la medicina generale, la medicina di famiglia e la pediatria di libera scelta, «sono fondamentali ugualmente nella risposta quando sono collegati alla struttura pubblica. Tutto questo – spiega Guerra – protegge gli ospedali che non possono essere la prima linea di una risposta per un’epidemia del genere».

Positivo il parere del direttore generale aggiunto dell’Oms su uno degli argomenti più caldi in tema di gestione politica del virus, quello della regionalizzazione della sanità: «In questo caso, attraverso la convergenza tra amministrazioni locali, regionali e governo centrale, e nonostante tutte le difficoltà del sistema, ha prodotto quello che abbiamo visto: provvedimenti che il governo centrale ha preso di concerto con le amministrazioni regionali e che queste hanno reso pratiche e implementato con diverse modalità operative. Queste – conclude Guerra – dipendono dalla caratteristica del territorio, dell’amministrazione e della popolazione, che molto spesso è diversa e ha bisogno di soluzioni customizzate piuttosto che generalizzate».

Le cure siano accessibili a tutti quanto prima. «Chi diceva che il virus sarebbe stato stagionale, ovvero che avrebbe risposto al caldo o ad altre cose, ha detto una sciocchezza. Il virus risponde alla mobilità umana. Prima di liberarcene del tutto – spiega Guerra, protagonista della lectio magistralis “Cosa abbiamo imparato dal Covid” – passerà molto tempo, probabilmente ci saranno anche mutazioni nel genoma virale, che in questo momento non ci sono, che lo renderanno meno virulento. L’interesse di questi patogeni – aggiunge – non è di uccidere, è di convivere. Ci possiamo aspettare un’evoluzione darwiniana in questo senso, ma – chiosa – passerà molto tempo, quindi è indispensabile che gli strumenti della medicina, della ricerca, siano disponibili e siano accessibili a tutti quanto prima».

8 ottobre 2020