Cei: «Oggi un tempo di prova per la Chiesa italiana»

Chiusa la sessione autunnale del Consiglio permanente. Il segretario generale Russo: sulle migrazioni, «significativo che l’Europa si stia muovendo»

La Chiesa italiana nel tempo della pandemia. La crisi economica e sociale che rischia di diventare «un moltiplicatore delle disuguaglianze». L’idea di un «coordinamento centrale», per «rendere più significativa la collaborazione tra le Chiese del Mediterraneo». Quindi le decisioni “operative”: l’annuncio della prossima Settimana sociale, dal 21 al 24 ottobre 2021 a Taranto, e la nomina di tre nuovi sottosegretari. È un Consiglio permanente ad ampio spettro, quello appena concluso, nel quale i vescovi d’Italia si sono interrogati a partire dalla peculiarità del momento presente: una stagione «di disorientamento e anche di distanza», nella quale la «prossimità» della Chiesa italiana è divenuta «ancora più significativa».

A darne notizia è il comunicato finale, presentato ieri, 24 settembre, dal segretario generale Stefano Russo. Al centro, la consapevolezza, da parte dei vescovi, di vivere «un tempo di prova». E «dalla prova la Chiesa italiana s’impegna a non prendere le distanze, a non barattarla con un improbabile rilancio, ma ad attraversarla con cuore credente», si legge nel documento.
In vista dell’Assemblea generale, in programma a Roma dal 16 al 19 novembre prossimo, il Consiglio permanente si è concentrato sulla domanda evangelica: «Sapete leggere questo tempo?». Una domanda alla quale s’intende rispondere «mettendosi in ascolto della realtà e assumendo alcuni impegni per costruire il futuro. Il tema rimanda alla volontà di avviare un processo di essenzializzazione, che punti a riscoprire il primato dell’evangelizzazione e a ripensare gli strumenti più adeguati per far sì che nessuno sia privato della luce e della forza della Parola del Signore».

Sotto la lente d’osservazione dei vescovi, anzitutto la reazione della Chiesa alle conseguenze sanitarie e sociali generate dalla pandemia. Due le “parole chiave”: «Responsabilità e prossimità». I vescovi hanno ricordato la «proficua collaborazione» nata in tante realtà «con enti pubblici e privati, amministrazioni comunali, terzo settore, aziende. Sono relazioni di cui l’episcopato sottolinea la ricchezza e a cui intende dare continuità», si legge nel comunicato finale. Nell’analisi dei presuli, anche i «motivi di preoccupazione», a partire dal «profilarsi del rischio di una crisi che può diventare un moltiplicatore delle diseguaglianze, esacerbando fratture e differenze sociali preesistenti, anche in termini di divario tra settentrione e meridione». In concreto, «da una parte, la Chiesa italiana chiede che si rafforzino, anche attraverso un utilizzo intelligente dei fondi europei, le politiche di attivazione e gli strumenti di inclusione socio-lavorativa, anche con interventi puntuali di riqualificazione professionale e di formazione continua; dall’altra intende operare per una Caritas “concreta, a-politica e della gratuità”», scrivono i vescovi citando Papa Benedetto, «che sappia esprimere la vicinanza e la solidarietà che nascono dal Vangelo e al Vangelo conducono».

Annunciata nel comunicato anche l’intenzione di «dare seguito all’incontro di riflessione e spiritualità “Mediterraneo frontiera di pace”, vissuto a Bari lo scorso febbraio», rafforzando «i legami e la comunione tra le Chiese». La scelta è quella di dare vita a «un coordinamento centrale, estremamente agile, che tenga uniti sia la rappresentanza episcopale delle macro-aree mediterranee, sia gli esperti, chiamati a consigliare circa le attività da intraprendere». Sensibilizzando anche i governanti dell’Unione europea «perché assumano un ruolo più incisivo nelle vicende mediterranee». Fissata, quindi, la data della 49ª Settimana sociale dei cattolici italiani, a Taranto dal 21 al 24 ottobre del prossimo anno. L’obiettivo: «Sensibilizzare in maniera unitaria alle tematiche dell’ambiente e del lavoro, prestando attenzione alle buone pratiche presenti nel territorio». Soffermandosi quindi sulla liturgia, il Consiglio permanente ha auspicato che «la pubblicazione della terza edizione italiana del Messale Romano possa diventare occasione di formazione di tutto il popolo a una piena e attiva partecipazione liturgica», riscoprendo nella partecipazione consapevole all’Eucaristia «la garanzia per una maturazione integrale della personalità cristiana». Di qui l’invito ad «approfondire i documenti che arricchiscono il libro del Messale e il messaggio con cui il Consiglio permanente lo accompagna», valorizzando anche il sussidio predisposto dalla segreteria generale.

Nominati dal Consiglio permanente tre nuovi sottosegretari della Conferenza episcopale italiana: sono monsignor Roberto Malpelo, monsignor Valentino Bulgarelli e don Michele Gianola. Direttore dell’Ufficio nazionale per l’educazione, la scuola e l’università è stato confermato Ernesto Diaco. Tra le altre nomine, don Fabrizio De Toni è stato scelto come assistente ecclesiastico centrale del settore adulti dell’Azione Cattolica; Lorenzo Cattaneo come presidente nazionale maschile della Fuci. E, ancora, don Carlo Villano è il nuovo assistente ecclesiastico nazionale per la Branca Rover/Scolte dell’Agesci; don Simone Valerani consulente ecclesiastico nazionale dell’Associazione cattolica operatori sanitari. Ancora, per quanto riguarda la Commissione nazionale valutazione film, è stato confermato alla presidenza Massimo Giraldi; confermato anche il segretario Sergio Perugini. Come membri sono stati nominati Eliana Ariola, Valerio Sammarco, Claudia Di Giovanni, don Andrea Verdecchia, Riccardo Benotti ed Emanuela Vinai.

Al termine della presentazione, rispondendo alle domande dei giornalisti monsignor Russo si è soffermato anzitutto sulla recente tornata elettorale, per il referendum e le elezioni regionali. «La partecipazione della gente è il dato più rilevante – ha osservato -. È emersa fortemente la volontà, da parte della gente, di manifestare il proprio pensiero, anche in un tempo difficile come questo». Ora ai «protagonisti della politica spetta cogliere il dato, che viene dalla gente, dell’attenzione al bene comune, perché tutti possano essere messi in condizione di poter fare una vita buona, con un particolare attenzione alle povertà». Sulle migrazioni, «è significativo che la Commissione europea si stia muovendo – ha osservato ancora il segretario Cei -. È una cosa buona che il tema dell’accoglienza dei migranti venga affrontato non solo in via di principio ma con cose concrete. È necessario che sia l’Europa intera a prendersi cura dei migranti – ha continuato -. Il superamento di Dublino è interessante, può essere migliorato». Importante anche, nelle parole di Russo, «l’affermazione di principio che le persone che vanno per mare vanno comunque accolte. Quello dell’accoglienza responsabile – ha detto – è un tema da approfondire, così come i tempi giusti per valutare le diverse situazioni».

25 settembre 2020