Giornata di preghiera per il Libano, l’adesione della Cei

La Chiesa italiana accoglie l’invito del Papa, «esprimendo la vicinanza dell’Italia a una popolazione stremata». L’invito: «Facciamoci costruttori di pace»

La Chiesa italiana aderisce all’invito di Papa Francesco a vivere oggi, 4 settembre, una giornata di preghiera e digiuno per il Libano.  La conferma arriva dalla Cei, in una nota. «I vescovi, in comunione con la Chiesa universale  – si legge nel testo -, vogliono esprimere la vicinanza dell’Italia a una popolazione stremata e chiedono ai sacerdoti, ai religiosi, alle religiose e a tutto il popolo dei credenti di raccogliersi in un momento di preghiera che abbia a cuore il Paese dei cedri».

La preghiera, scrivono dalla Conferenza dei vescovi riprendendo le parole di Francesco, vuole essere anche un invito alla perseveranza nella prova, un incoraggiamento per tutti i libanesi «a continuare a sperare e a ritrovare le forze e le energie necessarie per ripartire». Il Libano, ha ricordato Francesco, per oltre cento anni «è stato un Paese di speranza. Anche durante i periodi più bui della sua storia, i Libanesi hanno conservato la loro fede in Dio e dimostrato la capacità di fare della loro terra un luogo di tolleranza, di rispetto, di convivenza unico nella regione».

In un tempo in cui «ovunque si fanno sempre più forti venti di intolleranza e di chiusura – è la conclusione della nota Cei -, pregare per il Libano è un modo per ripensare a quanto ci sia bisogno di rispetto autentico e di costruzione di comunità in ogni luogo. Facciamoci dunque costruttori di pace – l’esortazione -, perché “per il bene stesso del Paese, ma anche del mondo, non possiamo permettere che questo patrimonio vada disperso”».

4 settembre 2020