Auditorium intitolato a Morricone, sì unanime dell’Assemblea capitolina

Seduta straordinaria nell’aula Giulio Cesare con le sue colonne sonore eseguite dall’orchestra di Santa Cecilia diretta dal figlio Andrea. L’omaggio di Renato Zero e Giuseppe Tornatore

L’aula Giulio Cesare in Campidoglio inedito palcoscenico per un giorno. Venerdì 17 luglio nella sala consiliare risuonano le note di “Deborah’s Theme” dal film “C’era una volta in America”, della colonna sonora di “Mission”, di “Vittime di guerra” e de “Il prato” mentre l’Assemblea capitolina approva all’unanimità con 29 voti favorevoli l’ordine del giorno che impegna il sindaco Virginia Raggi a intitolare l’Auditorium Parco della Musica a Ennio Morricone, morto il 6 luglio all’età di 91 anni per le conseguenze di una caduta. E arriva anche la richiesta di avviare l’iter amministrativo per l’intitolazione di una piazza o di una strada all’autore di oltre 500 indimenticabili colonne sonore che hanno fatto la storia del cinema e della tv mondiale.

A ricordare il genio eclettico erano presenti i figli Marco e Andrea, che ha seguito le orme del papà Ennio e per l’occasione ha diretto l’orchestra dell’Accademia nazionale di Santa Cecilia, i nipoti, gli amici più intimi, come l’avvocato Giorgio Assumma, e a sorpresa ha fatto il suo ingresso in aula per un saluto anche Renato Zero. «L’Auditorium era casa sua», ha affermato molto emozionato il figlio Marco, il quale ha evidenziato che la «spontaneità e la velocità» della proposta avanzata dai consiglieri comunali poche ore dopo la morte del maestro ha colto di sorpresa la famiglia Morricone.

Nonostante i suoi 5.888 brani depositati alla Siae il compositore «amava il silenzio», ha ricordato Giuseppe Tornatore, amico di vecchia data del direttore d’orchestra due volte premio Oscar. Ma quello che è cominciato da 11 giorni è per il regista «il silenzio più difficile da sopportare» e con la voce incrinata non ha escluso che «è stato il suo ennesimo esperimento musicale». Morricone, infatti, era fedele alla tradizione musicale italiana ma usava tecniche e generi contemporanei ed era molto attento all’attualità, come dimostra il brano “Tante pietre a ricordare”, dedicato alle vittime del Ponte Morandi di Genova.

All’inizio del Consiglio comunale straordinario il presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito ha parlato di accordo «unanime» per l’intitolazione dell’Auditorium a Ennio Morricone, «un gesto doveroso e indispensabile», mentre il sindaco Virginia Raggi ha sottolineato il «grande spessore umano e artistico» del maestro che per le sue tante qualità «merita che Roma continui a ricordarlo degnamente per tutto quello che ha lasciato».

Con i suoi oltre 70 milioni di dischi venduti Morricone è andato «oltre i confini del nostro Paese – ha proseguito Raggi -. La sua musica ha lasciato una impronta in tutto il mondo». Definendolo “romano de Roma” il sindaco ha inoltre anticipato che sono in cantiere «una serie di iniziative proprio per continuare per quanto possibile la sua attività e continuare a far rimanere vivo, forte dentro ciascuno di noi il suo nome e la sua opera».

Auditorium intitolato a Morricone. Discorso di Renato Zero, Campidoglio 17 luglio 2020Renato Zero, che «amerà per sempre» il compositore, ha voluto ringraziare la famiglia Morricone per avergli «consentito di far parte di questo universo di meraviglia, di romanità ormai dispersa». Un pensiero speciale lo ha rivolto alla moglie del compositore Maria Travia, sposata nel 1956. «Era presente in tutte le partiture di Ennio – ha affermato il cantautore -. Sicuramente è lei che lo ha ispirato». Il direttore d’orchestra Nicola Piovani ha ricordato il «multiforme ingegno» dell’amico e collega che metteva la stessa passione e lo stesso impegno sia se scriveva le partiture per una Messa sia se lavorava agli arrangiamenti di opere per Mina. «Non era un compositore del ‘900 ma un genio trasversale del futuro», ha concluso.

Giuseppe Tornatore ha definito l’amicizia con Morricone – durata ben 32 anni – «il privilegio più bello». Ha annunciato che sta lavorando ad un documentario sul maestro che dovrebbe essere pronto per fine anno. «Ha musicato la nostra vita regalandoci emozioni indimenticabili», ha rimarcato Tornatore, secondo il quale il talento e le «intuizioni musicali» di Morricone devono essere studiate. Instancabile nel suo impegno artistico, Morricone «in 74 anni ha depositato all’incirca 80 opere l’anno alla Siae – ha spiegato il direttore generale Siae Gaetano Blandini – ma non si è mai fatto coinvolgere né dal denaro né dal successo».

17 luglio 2020