Centri estivi, «panorama frammentato in tutta Italia»

Il bilancio di Save the Children, a un mese dall’avvio degli Spazi futuro, nelle periferie delle città. Per molti bambini, il rischio di un’estate vuota di opportunità

Un’offerta «a macchia di leopardo», che occorre sicuramente potenziare per raggiungere tutti quei bambini che hanno maggiormente sofferto gli effetti del lockdown. È la fotografia dell’offerta dei centri estivi in Italia scattata da Save the Children: un panorama «frammentato», con regole differenti in base ai Comuni, che spesso crea confusione e marca le differenze tra Nord e Sud del Paese. 

L’occasione del monitoraggio sull’accessibilità dei centri estivi per i minori in Italia è il lancio del rapporto sull’attività dell’organizzazione, a un mese dall’avvio degli “Spazi futuro”: 90 spazi educativi e di gioco aperti gratuitamente per i bambini e gli adolescenti nelle periferie delle città, che hanno già coinvolto 1.460 bambine, bambini e adolescenti. Per molti bambini il rischio evidenziato è quello di «un’estate vuota di opportunità educative e di socialità», nella quale «l’isolamento sociale, ricreativo e formativo sembra destinato a continuare».

Nell’indagine sono stati considerati 20 Comuni capoluogo di regione, rilevando periodo di avvio delle attività, fasce d’età dei piccoli accolti, tariffe, agevolazioni ed esenzioni. «Non tutti i Comuni sono stati pronti a partire appena è stato reso possibile dalle linee guida ministeriali; alcuni hanno centralizzato l’offerta e altri l’hanno delegata al privato e al non profit – spiegano da Save the Children -; diverse volte le informazioni non sono chiare, e non c’è uniformità nell’offerta del servizio per tutte le fasce d’età». Ancora, molti Comuni riservano la possibilità di frequentare solo ai residenti mentre altri hanno attuato buone pratiche per consentire anche ai bambini non residenti di accedere secondo alcuni criteri. «Esistono discrepanze tra il costo che famiglie nelle stesse condizioni economiche devono sostenere a seconda del territorio in cui si trovano – si legge nel rapporto -, così come diversi sono i parametri in base ai quali si valutano agevolazioni ed esenzioni per il pagamento, che in alcuni casi, come l’Isee dell’anno precedente, non fotografano la situazione economica attuale della famiglia.»

Eppure proprio quest’anno l’offerta estiva è di particolare importanza, dopo il lungo periodo di isolamento e tantissime famiglie che non trascorreranno nemmeno un giorno di vacanza mentre fronteggiano un grave impoverimento. «Il diritto all’educazione dei bambini non può essere lasciato sempre in fondo alla lista – afferma Raffaela Milano, direttrice dei Programmi Italia-Europa di Save the Children -. Questa estate deve essere l’occasione per restituire ai bambini più colpiti dall’isolamento educativo le occasioni di socialità, di gioco e di apprendimento che sono loro mancate, per prepararli ad un rientro a scuola sereno». Di qui la richiesta di un «impegno straordinario» alle amministrazioni, alle scuole, alle istituzioni a ogni livello «per aprire nel mese di agosto e fino all’inizio dell’anno scolastico, spazi di gioco, educazione e di socialità per tutti i bambini, a partire da quelli che vivono nei quartieri più svantaggiati, utilizzando tutti i fondi stanziati dal decreto Rilancio, semplificandone se necessario le procedure di impiego. L’estate dei bambini non deve essere un tempo vuoto, ma un tempo ricco di opportunità».

Proprio in questa direzione si muovono gli “Spazi futuro”, avviati in collaborazione con una rete di partner territoriali nelle periferie di tante città, che dimostrano nei fatti l’importanza per i bambini e per le loro famiglie di ricostruire relazioni educative e con i coetanei per superare gli effetti dell’isolamento sull’apprendimento, la socialità, l’attività motoria e per prepararsi alla ripresa del nuovo anno scolastico.

16 luglio 2020