Scuola, «i bambini disabili delle paritarie discriminati dallo Stato»

La denuncia della Comunità Papa Giovanni XXIII: «Il costo dell’integrazione ricade interamente sugli istituti, già provati dall’emergenza straordinaria»

«I 13.600 bambini con disabilità iscritti alle scuole paritarie subiscono una grave discriminazione da parte dello Stato: ogni alunno disabile iscritto alle paritarie percepisce un contributo di 2.639 euro contro i 20.000 percepiti da quelli iscritti alle scuole statali. Il costo dell’integrazione ricade dunque interamente sugli istituti paritari già provati da una emergenza straordinaria». A lanciare l’allarme è la Comunità Papa Giovanni XXIII, attraverso il presidente Giovanni Paolo Ramonda, da cui arriva la richiesta che «sia riparata questa ingiustizia e sia incrementato il fondo annuale già previsto per gli alunni con disabilità che frequentano le scuole paritarie».

La Comunità fondata da don Oreste Benzi entra nel merito del dibattito sul sostegno alle scuole paritarie, nella settimana in cui si attende dalla Camera dei deputati la conversione in legge del decreto Rilancio, contenente anche le misure sulla scuola. «Non sono le scuole paritarie che chiedono soldi – conclude Ramonda -, sono le 866mila famiglie che chiedono sostegno per poter esercitare il loro diritto all’istruzione. Per una scuola che educhi alla cultura della solidarietà e che metta al centro il bambino con i suoi bisogni di relazione». Per il presidente della Papa Giovanni XXIII, «oggi è in gioco il principio costituzionale della libertà educativa».

16 giugno 2020