Coronavirus, dai giovani cristiani del Pakistan un Banco alimentare per i più poveri
L’iniziativa nel Punjab. A beneficiarne, ogni sera, cento indigenti. Il segretario del gruppo: «Anche i nostri amici musulmani e indù ci sostengono attivamente»
Nel Punjab pakistano – a Sahiwal, precisamente – un gruppo di giovani cattolici offre quotidianamente pasti serali a cento persone indigenti ogni giorno. Un’attività di solidarietà che continuerà fino a quando le crisi legata al Covid-19 non finirà. A parlarne all’Agenzia Fides è il segretario del gruppo giovanile Ashiknaz Khokhar. «Stiamo raggiungendo i senzatetto, in particolare quelli che dormono per strada, privati di ogni possibilità di sostentamento, stanziati sotto gli alberi ai bordi delle strade – riferisce -. Abbiamo creato un banco alimentare nella chiesa cattolica di Sahiwal con la collaborazione dei sacerdoti nella nostra parrocchia, per raggiungere coloro che sono emarginati, i più poveri tra i poveri. Abbiamo un gruppo attivo di giovani cristiani – prosegue – ma anche i nostri amici musulmani e indù ci stanno sostenendo attivamente la distribuzione di alimenti».
Solo nell’ultimo mese l’iniziativa ha permesso di raggiungere oltre 150 famiglie nelle diverse aree. «L’idea di creare il banco alimentare è nata quando abbiamo visto queste persone abbandonate ai lati delle strade – riferisce ancora Khokhar -. Operiamo per sostenere l’umanità e raggiungere le persone di tutte le fedi, non solo i cristiani». Il mufti Sohail Shaukat, uno dei musulmani che collaborano all’iniziativa, ha dichiarato a Fides: «Apprezzo i servizi di questa gioventù cristiana perché lavorano per l’umanità, senza alcuna discriminazione. Grazie a questa buona iniziativa, molti musulmani, indù e sikh hanno l’opportunità di collaborare e di aiutare in questo servizio, creando buoni rapporti interreligiosi e un clima di fiducia reciproca».
Anche il gruppo giovanile “Way of Life” a Karachi ha preso un’iniziativa simile per sostenere le persone più povere. Dopo aver consegnato a 800 famiglie cristiane, indù e musulmane scorte di cibo per 20 kg ciascuno, nella fase successiva offrono ogni giorno ortaggi freschi a 100 famiglie. Michael Bhatti, il leader del gruppo, spiega che «in questo momento le persone sono confinate in casa, impossibilitate a guadagnare per prendersi cura dei loro bisogni quotidiani. Molti sono operai a giornata o hanno perso il lavoro. Facciamo quotidianamente una colletta in denaro, grazie tante persone generose: poi andiamo al mercato, acquistiamo verdure fresche, le laviamo e le poniamo in sacchetti da 3 kg». Ancora, «invitiamo quotidianamente un sacerdote a pregare per le nostre opere di carità, poi iniziamo la distribuzione. È nostro desiderio – conclude Bhatti – aiutare i poveri e i bisognosi senza distinzione di fede, cultura, etnia, come ci insegna il Vangelo».
29 maggio 2020