“Isn’t she lovely?”, l’inno alla vita di Stevie Wonder

La canzone dedicata nel 1976 dall’artista statunitense alla nascita della figlia Aisha è tra le sue composizioni più popolari

Ha compiuto 70 anni nei giorni scorsi, e ne ha 59 di carriera. Stevie Wonder è un monumento della musica pop mondiale, anche se ha spaziato abilmente in diversi generi, dal soul al rythm and blues al jazz. Oggi lo festeggiamo con una tra le sue canzoni più popolari, “Isn’t she lovely?”, dedicata nel 1976 alla nascita di sua figlia Aisha, di cui si sente anche il pianto all’inizio del brano. Inserita nell’album “Songs in the key of life”, resta tra le più importanti della sua discografia.

Stevie Wonder (il vero nome è Stevland Hardaway Morris) – non vedente dalla nascita, “enfant prodige” della musica (a quattro anni suonava già il piano), l’artista più giovane ad aver raggiunto la vetta della classifica Billboard – ha scritto qui un vero e proprio inno alla vita e alla gioia della paternità, spiegando anche il significato del nome della figlia alla fine del brano.

«Non è adorabile? Non è meravigliosa? Non è preziosa? Ha meno di un minuto d’età / Non avrei mai pensato che l’amore avrebbe mai creato qualcuno di così adorabile / Ma non è adorabile lei, creata dall’amore?… / Siamo stati benedetti da lassù / Non riesco a credere cosa abbia fatto Dio / Tramite noi ha dato vita a qualcuno / Ma non è adorabile lei, creata dall’amore… La vita e l’amore sono la stessa cosa / La vita è Aisha / Il significato del suo nome / Londie, non potrebbe essere stata fatta senza te che l’hai concepita / È così adorabile l’averla creata dall’amore».

18 maggio 2020