Il “coro che non c’è” dedica alle mamme “Buonanotte fiorellino”

Esibizione virtuale con un brano di De Gregori, per la Festa della mamma, protagonista il gruppo nato da alcuni cori liceali romani

Creatività, dedizione e grande senso di condivisione: sono queste le cifre identificative per “Il coro che non c’è”, tornato a riunirsi virtualmente nei giorni scorsi per cantare Buonanotte fiorellino. Un grande successo, quello di Francesco De Gregori, che 70 giovani coristi hanno arrangiato, cantato, inciso e girato autonomamente dalla propria stanza in occasione della Festa della mamma. Nel video i ragazzi, si legge in un comunicato, «ricreano l’atmosfera di una dolce ninna nanna collettiva che allevia la pesantezza della quarantena che volge al termine e porta uno sguardo di speranza verso il futuro».

Una passione contagiosa e travolgente, capace di varcare le pareti non solo di un’aula, ma anche di una stanza, anima “Il coro che non c’è”, il gruppo nato nell’estate del 2019 dall’unione di alcuni cori liceali romani diretti da Ludovico Versino. Novanta studentesse e studenti balzati all’attenzione del web lo scorso settembre con il video “Queencubo”, il medley a cappella dei Queen che raggiunse in pochi mesi quasi mezzo milioni di spettatori portando i ragazzi a esibirsi anche nella trasmissione televisiva “Tu sí que vales”, sul palco dell’Auditorium Parco della Musica e perfino al Quirinale.

 Un impegno cresciuto nel temo e concretizzatosi in un calendario ricco di nuove esibizioni e spettacoli, come quello che si sarebbe dovuto tenere lo scorso marzo. «L’emergenza sanitaria ha fatto saltare molti appuntamenti ma non per questo ci siamo fermati – racconta il maestro Versino, conosciuto anche come Dodo -. Al contrario, in questo tempo di isolamento abbiamo deciso di reinventarci».

Da qui l’idea di riadattare le esibizioni riunendo davanti allo schermo il gruppo corale, allargatosi nel tempo anche ad alcuni universitari romani: «Durante il periodo di quarantena – prosegue Versino – i ragazzi hanno deciso di realizzare, ognuno da casa propria, la videoregistrazione a cappella di un brano che stavamo preparando da mesi: Helplessly Hoping di Crosby, Stills & Nash». Una canzone emblematica carica di speranza e fiducia, la cui interpretazione ha conquistato il web, raggiungendo in poche settimane oltre 400mila visualizzazioni su Youtube, grazie anche alla menzione da parte dell’autore del brano David Crosby.

Il risultato è stato infatti persino migliore di quello sperato, con un video che in breve tempo è rimbalzato sui social, sui siti di diverse testate online, anche internazionali, e su RaiUno in prima serata nella trasmissione “Musica che Unisce” andata in onda il 31 marzo scorso. E a guardare con fiducia al futuro sono anche gli altri cori scolastici romani coordinati dall’associazione culturale “Decanto”, i cui membri sono stati coinvolti in un’attività alternativa alle prove ordinarie: il Telecoro, un progetto che coinvolge ragazzi provenienti da dieci licei e che si articola in 16 incontri virtuali a settimana tenute da Ludovico Versino e da altri sette maestri collaboratori.

Agli oltre 200 coristi coinvolti è stata inoltre offerta l’occasione di partecipare alle audizioni online per entrare a far parte de “Il coro che non c’è”. «I selezionati, circa 80, hanno avuto accesso al corso di formazione intitolato “Il corSo che non c’è”, gestito dai ragazzi titolari del coro stesso – spiega ancora il maestro -. Il loro impegno ci fa capire quanto in realtà i giovani di oggi siano un terreno fertilissimo nel momento in cui viene indicata loro una strada o un percorso da seguire».

11 maggio 2020