Un libro di preghiere curato dall’Ufficio scuola

Il direttore Salamone: lavoro corale degli insegnanti di religione, “riconversione” di un’iniziativa verso il ritiro spirituale poi rinviato

Prende il titolo da due versi del poeta francese Paul Eluard il libro di preghiere curato dall’Ufficio scuola della diocesi “Nessuno può conoscermi come tu mi conosci”. «Si tratta di un lavoro corale – spiega Rosario Salamone, direttore dell’Ufficio per la pastorale scolastica del Vicariato – e vuole essere il segno di una comunità, quella degli insegnanti di religione che hanno segnalato le preghiere raccolte nel volume, unita e in cammino anche in un momento complesso come quello che stiamo vivendo per emergenza sanitaria».

Il progetto editoriale è il frutto di una “riconversione” dell’iniziativa proposta da Salamone agli insegnanti di religione cattolica della diocesi «in vista del ritiro spirituale di Quaresima che avremmo dovuto vivere il 4 aprile nella basilica di San Marco Evangelista, poi annullato per il Covid–19». Nelle settimane precedenti l’incontro il direttore aveva infatti invitato i docenti ad individuare una preghiera particolarmente cara «tra quelle che continuano ad accompagnarli, come scintille carpite al roveto ardente, nel corso delle loro esperienze spirituali ed ecclesiali», da condividere poi liberamente nel corso della Messa che sarebbe stata celebrata al termine del ritiro.

La risposta è stata notevole e per questo Salamone ha voluto dare seguito all’iniziativa, attuando «una necessaria selezione, a motivo del numero elevato di preghiere ricevute», con l’aiuto di un piccolo gruppo redazionale formato da cinque docenti. Il piccolo volume raccoglie in 120 pagine «una “materia sparsa”, costituitasi nel corso di secoli, della tradizione cristiana, occidentale e orientale – spiega Salamone –, testimoniando la varietà delle sensibilità, delle origini culturali, delle storie umane alle quali gli insegnanti appartengono».

Nonostante ciò, e «soprattutto in ragione di tale diversità – dice ancora il direttore dell’Ufficio scuola diocesano –, il cumulo apparentemente disordinato delle preghiere, pagina dopo pagina, ha preso la forma della coralità condivisa, che trova nell’unità della preghiera al Signore la sua autentica ragion d’essere». Le orazioni – che spaziano dalle invocazioni dei mistici a quelle di san Pio da Pietrelcina e di Madre Teresa di Calcutta, fino alle parole attribuite a Bob Kennedy –, sono suddivise in sei sezioni: prova, abbandono, cammino, desiderio, misericordia, stupore.

Ciascun capitolo è introdotto da un’immagine contestualizzata, opera del pittore e grafico Nevio De Zolt, «che è entrato nella comprensione autentica di questo nostro progetto attraverso i suoi disegni», sottolinea Salamone. In copertina, invece, l’opera “Anna alla finestra”, conservata ai Musei Vaticani e realizzata nel 1939 dall’artista Giovanni Prini. «Per gentile concessione della direttrice Barbara Jatta – spiega il direttore –, abbiamo potuto utilizzare l’immagine laica rappresentata nella scultura in bronzo». La figura femminile in uno stato di adorazione «ben esprime come l’atto del pregare necessita del passaggio della relazione con Dio ad una condizione profonda e senza scopo – conclude Salamone–. Laddove la preghiera è primariamente espressione di un amore e di un’adorazione senza contropartite, senza nulla pretendere e desiderare per noi».

27 aprile 2020