Il 25 aprile “Io resto libero”

La prima Festa della Liberazione della storia repubblicana in streaming. Raccolta fondi per Caritas e Croce Rossa per aiutare chi è colpito da Covid e povertà

Quella di quest’anno sarà la prima Festa della Liberazione in streaming della storia repubblicana, a causa della pandemia di Coronavirus. “Io resto libero”: questo lo slogan dell’iniziativa nazionale di raccolta fondi, promossa da un comitato, che ha incontrato subito il favore di oltre 1.400 personaggi del mondo della cultura, del cinema, del giornalismo e del terzo settore. Le donazioni raccolte saranno devolute a Caritas italiana e a Croce Rossa, per aiutare chi è colpito dal Covid-19 e dalla povertà-

«Quest’anno, nel settantacinquesimo anniversario della Liberazione, abbiamo bisogno più che mai di celebrare la nostra libertà – si legge nell’appello dei promotori -. In un momento in cui siamo costretti all’isolamento per combattere un nemico invisibile, in cui la distanza sociale ci rende un po’ più soli, possiamo e dobbiamo stringerci e sostenerci. Vogliamo riconoscerci gli uni negli altri, tornare a guardare al futuro con speranza e coraggio, e soprattutto ricordarci che una volta passata questa tempesta saremo chiamati a ricostruire un mondo più giusto, più equo, più sostenibile». E ancora: «Mai come in quest’occasione ci è chiaro che occorre porre fine a tutte le guerre fratricide per unirci tutti nell’unica lotta contro i tre nemici comuni: il virus, il riscaldamento del pianeta e le disuguaglianze socio-economiche».

Aboliti i cortei, a motivo delle restrizioni legate alla pandemia, i manifestanti si incontreranno in una piazza virtuale collegandosi dalle proprie case sul sito 25aprile2020.it alle 11 di sabato 25 aprile, rilanciando i messaggi sui propri profili social con l’hashtag #iorestolibero e #25aprile2020. Nel frattempo, dichiarano da Caritas ambrosiana, è già partita una raccolta fondi sulla piattaforma GoFundMe che promette di arrivare a 300mila euro. La cifra raccolta sarà destinata a Caritas Italiana e Croce Rossa italiana affinché utilizzino le risorse per fornire aiuto a quanti non hanno un tetto o un pasto garantito.

«È una grande responsabilità per la Caritas essere stata indicata, insieme alla Croce rossa, come i beneficiari di questa iniziativa in un giorno tanto simbolico – afferma il direttore di Caritas ambrosiana Luciano Gualzetti, tra i firmatari dell’appello -. Se il virus non fa distinzioni, la quarantena per fermarlo non colpisce tutti in maniera uguale. Al lockdown pagano il prezzo maggiore proprio i più indifesi. Corriamo il rischio di uscire da questo tunnel più disuguali di quanto lo eravamo quando ci siamo entrati – avverte – e non possiamo permettercelo proprio per la tenuta democratica del Paese. Il forzato isolamento deve essere occasione d’inclusione e maggiore solidarietà perché il timore del contagio del virus non degeneri in qualche nuova forma di paura del diverso, d’indifferenza verso i più poveri. Ognuno però può fare la sua parte per scongiurare questo pericolo».

21 aprile 2020