Il cardinale Bassetti ricorda Casini: «Tutta la sua esistenza, un inno alla vita»

Il presidente dei vescovi italiani parla del giurista e politico scomparso il 23 marzo, «cristiano esemplare e caro amico». La benedizione impartita al telefono

«Cristiano esemplare e caro amico». Il presidente dei vescovi italiani Gualtiero Bassetti ricorda così Carlo Casini, giurista e politico scomparso ieri, 23 marzo. «Poco prima – riferisce – avevo potuto parlare al telefono con la figlia Marina, che l’ha accostato all’orecchio del padre morente perché gli esprimessi alcune parole di conforto e gli inviassi la mia benedizione. Mi sono sentito di dirgli: “Carlo, non temere in questo momento: tutta la tua esistenza terrena è stata un inno alla vita nelle parole e nei fatti”. Poi, ho impartito la mia benedizione». Questa mattina, il ricordo nella Messa.

Il cardinale parla di un’amicizia nata alla fine degli anni ’60, a Firenze. «Uomo di cultura e di legge proveniente da una famiglia cattolicissima, già impegnato a favore dei problemi delle famiglie e dei giovani in difficoltà», definisce Casini, ricordando i numerosi inviti che gli ha rivolto a intervenire nelle parrocchie o nelle organizzazioni cattoliche, per parlare della sua esperienza a difesa della vita umana in ogni momento. Il porporato parla anche dei suoi lunghi anni alla guida del Movimento per la Vita, trasformandolo da piccola associazione in «grande movimento di massa. Ha saputo trascinare nella sua campagna a favore della vita umana milioni di persone – prosegue -, cogliendone il profondo valore. Parlava con la competenza dell’uomo di legge e la conoscenza della dottrina morale ma ti affascinava soprattutto con il vigore della sua testimonianza e la forza del suo annuncio profetico».

Bassetti fa memoria anche delle incomprensioni a cui l’impegno di Casini è andato incontro, degli attacchi a volte anche «insidiosi», davanti ai quali, evidenzia, «non si è mai fermato, e lo spessore della sua preghiera, unita alla limpidezza della sua testimonianza e della sua vita spirituale, sono stati la prima e più convincente risposta». Quindi, il suo personalissimo commiato: «Amico e fratello carissimo, amante della vita, sono certo che tutte le tue fatiche, tutte le tue lacrime segrete sono state asciugate perché ora riposi e gioisci in Dio. Non ti mancheranno le preghiere riconoscenti della tua bellissima famiglia e di una miriade di amici».

24 marzo 2020