Coronavirus: parchi chiusi, sport da soli e divieto di raggiungere le seconde case

Le nuove restrizioni in vigore fino al 25 marzo in tutta Italia. Il premier Giuseppe Conte: in arrivo 300 medici da tutta Italia nelle zone più colpite

In vigore fino al 25 marzo in tutta Italia le nuove restrizioni contenute nell’ordinanza firmata dal ministro della Salute Roberto Speranza. Parchi e giardini pubblici chiusi, proibizione di praticare attività ludica o ricreativa all’aperto salvo attività motoria praticata individualmente e in prossimità della propria abitazione, divieto di spostarsi nei fine settimana verso abitazioni diverse da quella principale. Queste alcune delle misure principali. «È necessario fare ancora di più per contenere il contagio – ha spiegato il ministro, commentando i contenuti del provvedimento -. Garantire un efficace distanziamento sociale è fondamentale per combattere la diffusione del virus. Il comportamento di ciascuno è essenziale per vincere la battaglia».

Nel dettaglio, con la nuova ordinanza è vietato l’accesso del pubblico ai parchi, alle ville, alle aree gioco e ai giardini pubblici; non è consentito svolgere attività ludica o ricreativa all’aperto; resta consentito invece svolgere individualmente attività motoria in prossimità della propria abitazione, purché comunque nel rispetto della distanza di almeno un metro da ogni altra persona. Chiusi anche gli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande, posti all’interno delle stazioni ferroviarie e lacustri, nonché nelle aree di servizio e rifornimento carburante, con esclusione di quelli situati lungo le autostrade, che possono vendere solo prodotti da asporto da consumarsi al di fuori dei locali; restano aperti quelli negli ospedali e negli aeroporti, con obbligo di assicurare in ogni caso il rispetto della distanza interpersonale di almeno un metro. Da ultimo, nei giorni festivi e prefestivi, nonché in quegli altri che immediatamente precedono o seguono tali giorni, è vietato ogni spostamento verso abitazioni diverse da quella principale, comprese le seconde case utilizzate per vacanza.

Nel frattempo, il premier Giuseppe Conte ha annunciato che «fino a 300 medici arriveranno da tutta Italia a sostegno delle zone più colpite dal coronavirus. Siamo al fianco delle comunità che sono in prima linea nell’affrontare questa emergenza, continuiamo a combattere questa battaglia insieme a loro». La piattaforma per inviare la domanda è stata pubblicata online il 20 marzo. La presidenza del Consiglio dei ministri, con la Protezione civile e su proposta del ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, ha deciso infatti di creare una task force di medici provenienti da ogni parte d’Italia da poter inviare nei territori con le maggiori criticità sanitarie. Il capo della Protezione civile ha firmato venerdì scorso l’ordinanza, che è stata trasmessa per l’intesa alle Regioni.

La task force conterà fino a un massimo di 300 medici, con partecipazione su base volontaria. Il personale, selezionato per rispondere alle esigenze maggiormente richieste, opererà a supporto delle strutture sanitarie regionali. Il ministro Boccia parla di «una “chiamata alle armi” verso tutta la sanità italiana perché i medici che sono in prima linea contro l’emergenza coronavirus hanno bisogno di aiuto». L’avviso è stato chiuso dopo 24 ore. La partecipazione prevede il rimborso delle spese di viaggio e un’indennità forfettaria per ciascuna giornata prestata. Le Regioni provvederanno alla sistemazione alloggiativa.

23 marzo 2020