Completati i restauri a San Giuseppe dei Falegnami

Il cassonettato crollato il 30 agosto 2018 è di nuovo al suo posto. Libanori: «Speriamo che il 1° maggio si possa accedere a questo cantiere in chiusura»

Si vedono le figure di san Pietro e di san Paolo, gli angeli, le decorazioni. Il cassonettato della chiesa di San Giuseppe dei Falegnami – crollato il 30 agosto del 2018 – è di nuovo al suo posto, nella chiesa sopra al Carcere Mamertino. Avrebbe dovuto infatti riaprire al pubblico proprio il 19 marzo, in occasione della festa di san Giuseppe ma a causa dell’emergenza sanitaria in corso non è stato possibile. In compenso, un video che mostra il restauro è visibile, proprio da giovedì scorso, sul sito della chiesa dei Fori.

Il progettista e direttore dei lavori Alessandro Bozzetti (Studio Croci e associati), accompagnato dal rettore e vescovo Daniele Libanori e dal direttore dell’Ufficio per l’edilizia di culto del Vicariato don Pierluigi Stolfi, illustra il restauro e mostra la bellezza del prezioso soffitto ligneo. Il soprintendente Daniela Porro loda la «straordinaria sinergia» che ha visto lavorare insieme Vicariato, Soprintendenza, maestranze e completare il restauro «a tempo di record. È stato possibile ricostruire come un enorme puzzle questo manufatto straordinario realizzato all’inizio del Seicento su disegno del Montano», dichiara Porro nel video, sottolineando come «il 90% di tutte le porzioni figurate» siano state recuperate.

«È veramente un peccato che a causa di questa emergenza non sia possibile festeggiare san Giuseppe nella chiesa dei Falegnami di nuovo riaperta al pubblico – dice Porro –, ma sicuramente entro l’anno riusciremo in questa bellissima impresa». Le fa eco monsignor Libanori: «Commovente poter tornare quassù proprio nella festa di san Giuseppe e ammirare il restauro perfetto che è stato eseguito in un tempo veramente molto breve», confessa emozionato. «Dispiace – ammette – che non sia potuto venire il pubblico come già nell’apertura natalizia, ma è soltanto rimandato perché, come speriamo tutti, nella ricorrenza magari del 1° maggio, in cui si ricorda san Giuseppe lavoratore, le persone possano accedere in questo che ormai è un cantiere in chiusura».

23 marzo 2020