Dal “Cura Italia” 25 miliardi per imprese e famiglie

Il premier Conte: «Stiamo offrendo risposta sul terreno economico». Il “modello Italiano”. Bonetti (Famiglia): via libera a congedi parentali e voucher babysitter

«Stiamo offrendo una nostra risposta sul terreno economico». Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha scelto queste parole per presentare il decreto Cura Italia – vale a dire il pacchetto di misure economiche per fronteggiare l’emergenza coronavirus -, approvato dal Coniglio dei ministri nella giornata di ieri, 16 marzo. «Siamo stati i primi a mettere in campo 25 miliardi di euro di denaro fresco a beneficio del sistema economico italiano. A beneficio delle imprese e delle famiglie. Attiviamo flussi per 350 miliardi», ha aggiunto il premier, parlando di «manovra economica poderosa». Il governo, ha detto, «è vicino alle imprese, ai commercianti, ai liberi professionisti, alle famiglie, ai nonni, alle mamme e ai papà, ai giovani, che stanno facendo un sacrificio per la salute pubblica».

Nelle parole del presidente del Consiglio, si tratta di «una vera e propria diga protettiva per famiglie, imprese e lavoratori. Su questa strada – ha detto – vogliamo che l’Europa ci segua». Per il momento, comunque, «possiamo parlare di modello italiano, non solo per il contenimento del contagio ma anche per quanto riguarda la politica economica per far fonte a questa grande emergenza». La consapevolezza è che «questo decreto non basterà. Ma il governo oggi risponde “presente” e lo farà anche domani. Dovremo poi ricostruire il tessuto economico e sociale che viene fortemente intaccato da questa emergenza e lo faremo con un piano di ingenti investimenti che dovremo promuovere con una rapidità che il nostro Paese non ha mai conosciuto prima. Semplificazione, innovazione, alleggerimento delle tasse», le parole chiave indicate dal premier. «Gli italiani che lavorano sono in trincea, possiamo essere orgogliosi di essere italiani. Insieme ce la faremo».

In conferenza stampa con Conte anche il ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, che è intervenuta sullo stanziamento di 10 miliardi di euro per il sostegno ai lavoratori e alle famiglie. Ammortizzatori sociali ma anche cassa in deroga, «per tutti i datori di lavoro anche con un solo dipendente, con uno stanziamento di 3,3 miliardi di euro». Ancora, il congedo parentale speciale previsto è di 15 giorni, ma si potrà utilizzare in alternativa un «bonus babysitter di 600 euro», in virtù di uno stanziamento di un miliardo e 200 milioni. Anche i permessi per la legge 104 «a marzo e ad aprile passeranno cumulativamente a 12 giorni con uno stanziamento di 500 milioni di euro», ha annunciato  il ministro, che ha parlato anche dei circa 3 miliardi stanziati per gli autonomi e i liberi professionisti. Sospesi i contributi previdenziali e previsto anche un ulteriore intervento sui licenziamenti. «Le procedure verranno fermate per quelli che sono stati avviati dal 23 febbraio – ancora le parole di Catalfo -. Per i lavoratori del settore privato in quarantena, quello stesso periodo sarà considerato come malattia».

Alle parole di Conte e Catalfo ha fatto eco, in conferenza stampa, il ministro dell’Economia Roberto Guarnieri, spiegando che «abbiamo deciso di utilizzare tutto il limite dell’indebitamento netto che ci è stato autorizzato dal Parlamento per questo primo intervento e che si articola su cinque assi». Il primo, ha spiegato, è quello di un «finanziamento aggiuntivo molto significativo» per il Sistema sanitario nazionale e la Protezione civile: si tratta di risorse per quasi 3,5 miliardi che «ci consentiranno di sostenere il lavoro eroico e straordinario che il Ssn e gli altri operatori pubblici stanno svolgendo». Altri 10 miliardi sono stanziati per l’occupazione, per i lavoratori, per la difesa del lavoro e del reddito, «affinché nessuno perda il posto di lavoro a causa del coronavirus. Abbiamo esteso gli ammortizzatori sociali a tutte le tipologie di lavoratori dipendenti – ha specificato ancora Guarnieri – e copriamo tutti i lavoratori autonomi stagionali e altre forme di lavoro con un assegno di 600 euro per il mese di marzo. Inoltre, estendiamo il congedo parentale e un voucher babysitter». Ancora, un «sostegno aggiuntivo» al reddito è previsto per quei lavoratori che andranno al lavoro ma con una riduzione aggiuntiva del cuneo fiscale per loro. Per quanto riguarda il terzo asse, il ministro ha annunciato una «fortissima iniezione di liquidità per il sistema del credito che può mobilitare circa 340 miliardi di finanziamenti all’economia reale con la sospensione di rate di prestiti e mutui attraverso fondi e garanzie pubbliche al credito». Ancora un altro asse: la sospensione di obblighi di versamento per tributi e contributi. Infine, una serie di misure di sostegno a vari settori economici.

Affidato a Facebook l’intervento del ministro della Famiglia Elena Bonetti, che fa il punto sulle proposte approvate. Congendi parentali: 15 giorni aggiuntivi per i genitori con figli fino a 16 anni, retribuiti del 50% per i figli fino a 12 anni, senza limiti d’età in caso di figli disabili. Voucher babysitter: 600 euro per spese di babysitting per tutti, 1.000 euro nel caso di operatori sanitari e forze di polizia. Queste misure «sono il frutto della collaborazione con i colleghi di governo ma anche delle vostre richieste, che ho letto in questi giorni e che ho rappresentato con tutta la responsabilità con cui vivo il mio incarico. Ancora molto dovremo fare, ma andiamo avanti insieme».

17 marzo 2020