De Donatis: l’11 marzo una giornata di preghiera e digiuno

In una lettera ai fedeli della diocesi, il vicario del Papa per la diocesi di Roma annuncia nella stessa giornata una Messa dal Santuario del Divino Amore, in diretta su Telepace e in streaming su Facebook

«Vista la necessità del momento, in comunione con il Consiglio Episcopale, chiedo a tutti i cristiani di Roma, di offrire una giornata di preghiera e di digiuno, mercoledì 11 marzo 2020, per invocare da Dio aiuto per la nostra città, per l’Italia e per il mondo». Lo chiede il cardinale vicario Angelo De Donatis a tutti i fedeli della diocesi, in una lettera diffusa questa mattina, 6 marzo. «Lo stesso giorno – annuncia il vicario del Papa per la diocesi di Roma – presiederò una santa Messa dal Santuario del Divino Amore alle 19 che vi invito a seguire in diretta su Telepace (canale 73 e canale 515 di Sky) e in streaming sulla pagina facebook della diocesi di Roma».

La lettera arriva al termine degli esercizi spirituali con la curia romana ad Ariccia. «In questi giorni di preghiera e di silenzio, ho sentito forte il grido della nostra città, dell’Italia e del mondo, in questo momento particolare che stiamo vivendo. È una situazione a cui non siamo abituati – scrive De Donatis -, che ci preoccupa, ma soprattutto ora siamo chiamati a vivere con la forza della fede, la certezza della speranza, la gioia della carità». L’invito ai fedeli, allora, è quello di «leggere questi tempi con i Suoi occhi, aiutando le nostre comunità a tornare a Lui, a riscoprire ciò che è essenziale, a ritrovare il gusto della preghiera. Sono questi – prosegue – i giorni in cui infondere speranza, in cui trasmettere fiducia, in cui metterci in ginocchio per intercedere per il mondo».

Citando le parole dell’evangelista Matteo, «Chiedete e vi sarà dato, cercate e troverete, bussate e vi sarà aperto», il porporato evidenzia che «”chiedere” è l’atteggiamento del mendicante che ha bisogno di ricevere dagli altri ciò che non può ottenere con le proprie forze. A Dio chiediamo ciò che non possiamo procurarci da soli: il soffio della vita, il perdono, la pace interiore, la salvezza. “Cercare” – prosegue – indica un movimento, un darsi da fare per avere prima di tutto «il Regno di Dio e la sua giustizia», certi che Dio provvederà per ciò di cui abbiamo bisogno». Infine «”bussare” è desiderare di entrare nell’intimità del Padre, cioè nella Sua volontà, attraverso la porta della misericordia che è Cristo stesso».

Nelle parole del porporato, l’invito pregare «per quanti sono contagiati e per chi si prende cura di loro; e per le nostre comunità, perché siano testimonianza di fede e di speranza in questo momento». Oltre al digiuno, scrive ancora De Donatis, «rinunciando a un pasto, vogliamo essere vicini, con un segno di elemosina, raccogliendo delle offerte che devolveremo a sostegno del personale sanitario che si sta spendendo con generosità e sacrificio nella cura dei malati». Le offerte si potranno consegnare al Centro per la pastorale sanitaria del Vicariato.

6 marzo 2020