“Voglio parlarti adesso”, la canzone di Jannacci dedicata alla figlia

La proposta del musicista alla recente edizione del Festival di Sanremo con un testo rivolto alla bambina undicenne

Record di ascolti, ospiti d’onore come Fiorello e Benigni, il tema delle donne al centro dell’attenzione, qualche polemica immancabile, serate concluse a notte fonda. Il 70° Festival di Sanremo ha chiuso i battenti, le canzoni hanno iniziato i loro giri sulle radio e qualcuno formula già previsioni sulla prossima edizione. La canzone vincitrice resterà nella memoria collettiva? Il tempo lo dirà.

Oggi proponiamo un brano che, pur non ottenendo consensi tali da portarlo nelle posizioni alte della classifica finale, a noi è apparso convincente. Una proposta di senso, dall’arrangiamento sobrio, senza quelle concessioni alla spettacolarizzazione su cui alcuni artisti hanno puntato. Paolo Jannacci, del resto, per la scuola da cui proviene – quella del padre – non è tipo da privilegiare scelte che vadano al di là della musica e del testo, i due veri perni di una canzone.

“Voglio parlarti adesso”, che ha proposto a Sanremo, è dedicata alla figlia undicenne (e non è stata l’unica canzone, in questo festival, dedicata alla famiglia, basti pensare a quella di Piero Pelù per il nipote). «Ho scritto per la mia bambina questo pezzo quando aveva 6 anni ma l’ho tenuta nel cassetto sino ad oggi – ha dichiarato ad Avvenire il cantautore 47enne, per la prima volta da cantante sul palco dell’Ariston -. Lei appena l’ha sentita si è messa a piangere: papà, perché dici che un giorno andrò via? Ma adesso è felice». E come potrebbe non esserlo dopo le parole che il papà le ha dedicato? Confessando le fragilità di un padre e assicurando tutto il proprio affetto.

Jannacci jr. ha scritto la canzone con Andrea Bonomo, Emiliano e Maurizio Bassi e a Sanremo ha anche reso omaggio al padre (che aveva accompagnato come musicista al Festival in due occasioni, negli anni ’90), cantando la sua “E se me lo dicevi prima”, un brano che parla di chi soffre perché vittima delle dipendenze (arrivò 17° a Sanremo 1989 ma la critica gli assegnò il secondo posto). Un messaggio rivolto soprattutto ai giovanissimi – «E sarà ancora bello / Quando guardi il tunnel / Che è ancora lì vicino e non ci credi ancora» / Ne sei venuto fuori e non ci credi ancora» -, da un papà che ha a cuore i ragazzi di oggi.

18 febbraio 2020