Matteo Garrone al Medicinema del Gemelli con “Pinocchio”

Il regista insieme al piccolo Federico Ielapi presente alla proiezione di “Pinocchio” dedicata ai pazienti ricoverati, ai familiari, ai medici e agli operatori sanitari

Il regista Matteo Garrone e il giovanissimo attore Federico Ielapi (10 anni) saranno i protagonisti della speciale proiezione di “Pinocchio” in programma per domani, 30 gennaio, alle 16 alla Sala MediCinema Italia del Policlinico Gemelli. Un appuntamento dedicato anzitutto ai pazienti ricoverati ma anche ai loro familiari, ai medici e agli operatori sanitari della struttura.

Garrone e il piccolo protagonista racconteranno i segreti, le emozioni e i retroscena emersi durante la lavorazione del film, nelle sale dal 19 dicembre scorso. Una favola, che sceglie come timbro del racconto l’incanto e che si avvicina al libro di Carlo Collodi con amore, devozione e rispetto. Tutti i pazienti, piccoli e grandi, assicurano gli organizzatori, «potranno interagire col regista e il protagonista, per scoprire la magia del cinema nella realizzazione del film “Pinocchio”.

La strada, sulla quale continua l’impegno di MediCinema iniziato al Gemelli nel 2016, è quella della terapia del sollievo, per i pazienti e per i familiari: un elemento «sempre più importante nella gestione dei protocolli di umanizzazione ospedaliera e nello studio degli effetti positivi che il cinema produce anche in ambito di cura e soccorso al paziente», affermano dall’ospedale. La sala dedicata alle proiezioni, tra l’8° e il 9° piano del complesso ospedaliero, può ospitare 130 persone tra pazienti, familiari, amici, volontari e personale di assistenza ed è attrezzata per accogliere anche pazienti non autosufficienti, a letto o in sedia a rotelle.

In concreto, l’organizzazione prevede un calendario bisettimanale di proiezioni per i pazienti, il martedì per tutti i ricoverati e il giovedì dedicate in particolare ai piccoli degenti dei reparti pediatrici. La programmazione di film in contemporanea a quelli delle “normali” sale cittadine, «grazie alla preziosa collaborazione con tutte le aziende di produzione e distribuzione cinematografica», rappresenta «un innovativo strumento di complementarietà alle terapie tradizionali e si propone come strumento di pratica riabilitativa», commentano ancora dal Gemelli.

29 gennaio 2020