Cardinale Vallini: «Giubileo, una grazia e una responsabilità»

La lettera del vicario del Papa alla diocesi di Roma: «Si apre un cammino di speranza». Annunciata l’istituzione in Vicariato di un gruppo di lavoro

La lettera del vicario del Papa alla diocesi di Roma: «Si apre un cammino di speranza». Annunciata l’istituzione in Vicariato di un gruppo di lavoro

Una grazia e insieme una responsabilità: così il cardinale vicario Agostino Vallini, in un messaggio alla diocesi di Roma, definisce l’Anno Santo della Misericordia annunciato venerdì 13 marzo dal Papa durante la liturgia penitenziale che aveva aperto nella basilica di San Pietro l’iniziativa “24 ore per il Signore”. Il cardinale, nel testo indirizzato questa mattina, lunedì 16 marzo, a tutta la comunità ecclesiale di Roma, scrive: «L’annuncio del Santo Padre Francesco di indire un Giubileo Straordinario dedicato alla Misericordia di Dio ha suscitato gioia e gratitudine. La motivazione dell’Anno Santo – ha detto il Papa – è far sì che la Chiesa possa rendere “più evidente la sua missione di essere testimone della misericordia”, nella luce della parola del Signore: “Siate misericordiosi come il Padre” (cfr Lc 6,36)».

Il Giubileo, – prosegue il vicario di Roma, «vuole segnare una nuova tappa del cammino della Chiesa nel portare ad ogni persona il Vangelo dell’amore di Dio. Ce n’è tanto bisogno! Lo costatiamo ogni giorno in noi stessi e intorno a noi, osservando la vita della nostra città, divenuta sempre più complessa e faticosa, nella quale purtroppo tanti rapporti tra le persone e nelle famiglie non sono ispirati dall’amore e dalla giustizia». Il cardinale Vallini ricorda le parole del Papa: «Sono convinto – ha aggiunto Francesco – che tutta la Chiesa, che ha tanto bisogno di ricevere misericordia, perché siamo peccatori, potrà trovare in questo Giubileo la gioia per riscoprire e rendere feconda la misericordia di Dio, con la quale tutti siamo chiamati a dare consolazione ad ogni uomo e ad ogni donna del nostro tempo».

«Cari fratelli e sorelle – sottolinea il cardinale Vallini -, il progetto pastorale della nostra Chiesa di Roma di questi anni, alla luce del Sinodo diocesano e della Missione cittadina degli anni ’90, vuole promuovere una coscienza personale ed ecclesiale più matura e responsabile della fede pensata, professata e vissuta. Per questo, il prossimo Giubileo darà un nuovo impulso alla sua realizzazione. Infatti, che cosa significa mettere al centro delle comunità ecclesiali la celebrazione dell’Eucaristia domenicale e la testimonianza della carità, se non far vivere l’esperienza rinnovatrice e irradiante della misericordia? E a quale scopo mira l’impegno pastorale di rinnovare gli itinerari dell’iniziazione cristiana, cioè di generare alla fede le nuove generazioni ed accompagnare le famiglie nella loro missione educativa, se non a far riscoprire la bellezza e l’attrazione della misericordia del Padre, che vuole che tutti gli uomini siano felici?».

«Il prossimo Giubileo – scrive Vallini – è dunque una grazia per noi, ci apre un cammino di speranza e di conforto, ma è anche una responsabilità. Infatti, in questi anni travagliati della vita sociale del nostro Paese e della nostra città siamo noi, pastori e fedeli, chiamati ad annunciare a tutti, attraverso l’azione pastorale delle comunità ecclesiali, che Dio “ricco di misericordia” non abbandona nessuno, lo sguardo compassionevole di Gesù è per tutti ed estende la sua misericordia su quanti ricorrono a Lui con cuore sincero».

Da ultimo, un annuncio. «Nei prossimi giorni – conclude il cardinale – istituirò in Vicariato un gruppo di lavoro che predisporrà un programma diocesano del Giubileo, armonizzandolo con il progetto pastorale che stiamo portando avanti e con il programma giubilare che predisporrà la Santa Sede».

Già nel giorno successivo all’annuncio del Giubileo, sabato 14 marzo, il cardinale aveva parlato dell’evento all’inizio dell’incontro con l’associazione internazionale di fedeli “Seguimi!”. «Grazie Papa Francesco – aveva detto – per il dono del Giubileo straordinario, cercheremo di vivere insieme l’Anno Santo della Misericordia come impegno alla conversione personale e comunitaria».

16 marzo 2015