L’appello dei cristiani nigeriani: «Italia, Europa, aiutateci»

A raccoglierlo, la fondazione Aiuto alla Chiesa che soffre. «Siamo davvero perseguitati». L’escalation della violenza iniziata il 26 dicembre scorso

«Noi cristiani in Nigeria siamo davvero perseguitati. Ogni giorno dei nostri fratelli vengono massacrati per strada». Da Maiduguri, nel nord del Paese, il sacerdote nigeriano don Joseph Bature Fidelis esprime tutto il suo dolore e la preoccupazione per i cristiani in Nigeria, in un video inviato alla fondazione pontificia Aiuto alla Chiesa che soffre (Acs). In particolare, nel Paese si teme in questi giorni anche per la sorte dei quattro seminaristi del Seminario Maggiore “Buon Pastore” di Kaduna, nell’omonimo Stato federato della Nigeria, rapiti la sera dell’8 gennaio scorso da sequestratori non ancora identificati. Si tratta di Pius Kanwai (19 anni), Peter Umenukor (23 anni), Stephen Amos (23 anni) e Michael Nnadi (18 anni).

L’escalation della violenza è iniziata il 26 dicembre scorso con la diffusione del video della brutale esecuzione di 10 cristiani, rivendicata dalla provincia dell’Africa Occidentale dello Stato islamico. «Da allora la situazione è degenerata», denuncia don Joseph rivolgendo poi un accorato appello: «Chiedo al governo dell’Italia, Paese in cui ho studiato, e a tutti i governi europei che esercitino pressione sul nostro governo affinché faccia qualcosa per difenderci».

I cristiani nigeriani infatti hanno più volte lamentato la mancata azione del governo guidato da Muhammadu Buhari, incapace di garantire sicurezza e di prevenire le continue violenze, a volte addirittura stragi anticristiane. Secondo don Fidelis si rende dunque necessario il sostegno e l’intervento dei governi europei. «Altrimenti rischiamo lo sterminio. La nostra gente soffre tanto. Per favore aiutateci, non state zitti davanti a questo immane sterminio che sta avvenendo in silenzio».

Raccogliendo l’appello di don Joseph e soprattutto pensando ai quattro seminaristi rapiti, Aiuto alla Chiesa che Soffre – che nei giorni scorsi ha diffuso ai media italiani la notizia del sequestro – vuole unire alla preghiera un concreto sostegno ai seminari del Paese. L’aiuto sarà destinato in particolare al Seminario di Maiduguri, la diocesi di don Joseph, che conta ben 53 seminaristi e che, come racconta lo stesso sacerdote, si trova in un’area in cui si rischia la vita soltanto perché si è cristiani.

15 gennaio 2020